Entra in vigore il Decreto "targhe storiche" che permette di ottenere le targhe di origine o coeve alla data di produzione
E’ ufficiale, finalmente gli automobilisti con un’auto d’epoca (dotata di CRS) potranno riavere la targa originale con cui l’auto è uscita dalla concessionaria la prima volta.
Addio targhe nuove
Parliamoci chiaro, quanto era (ed è ancora) brutto vedere auto con una storia ventennale, trentennale o anche centenaria alle spalle, dotate di targhe nuove, magari con sigla F o G come le più moderne? Dopo diverse richieste dagli organi competenti, tra cui l’ASI, finalmente il Mit ha fatto chiarezza a riguardo.
Nel testo pubblicato si legge che gli automobilisti con un’auto d’epoca avranno la “facoltà di ottenere le targhe di circolazione della prima iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico, ovvero di ottenere una targa del periodo storico di costruzione o di circolazione per i veicoli di interesse storico e collezionistico” in riferimento alla legge 178 del 30 dicembre 2020.
Decreto “targhe storiche”, una Lamborghini Countach con la targa non originale
Come fare richiesta
All’interno del testo il ministero spiega anche le modalità di richiesta e di ottenimento delle targhe. In particolare, la richiesta dovrà essere presentata dal proprietario presso uno Sportello Telematico dell’Automobilista o un Ufficio della Motorizzazione Civile, versando 549 euro per gli autoveicoli e 274,50 euro per i motocicli e le macchine agricole.
Come avevamo anticipato nel mese di agosto in un approfondimento dedicato che spiegava nel dettaglio il decreto, a partire dalla pubblicazione dovranno ora trascorrere 60 giorni affinché la misura diventi applicabile, da quel momento sarà possibile procedere con le richieste.