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Auto solo elettriche dal 2035, cosa sta succedendo in Ue? Perché Italia e Germania si oppongono?

Dalla nostra corrispondente BRUXELLES – Il nuovo regolamento Ue che vieta dal 2035 la vendita di auto e furgoni nuovi con motore termico, alimentato a benzina o a diesel, di fatto prevedendo per le vetture nuove solo il motore elettrico da quella data, ha bisogno del semaforo verde del Consiglio (i ministri dell’Ue) e della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per entrare in vigore, dopo il via libera ottenuto il 14 febbraio scorso dalla plenaria del Parlamento Ue. La revisione delle norme sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni fa parte del pacchetto «Fit for 55» presentato dalla Commissione nel luglio 2021 per rendere le politiche dell’Ue in materia di clima, energia, uso del suolo, trasporti e tassazione idonee a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990.

Cosa sta succedendo? Di solito il passaggio in Consiglio è un atto formale perché il testo approvato dalla plenaria del Parlamento Ue è il frutto di un precedente accordo durante il cosiddetto «trilogo» (il negoziato fra le tre istituzioni Ue: Commissione, Parlamento e Consiglio Ue). Questo accordo sul regolamento per le emissioni di auto e furgoni nuovi era stato raggiunto il 27 ottobre scorso. Mercoledì primo marzo era prevista al Coreper 1 (rappresentanti permanenti aggiunti degli Stati membri) una discussione sul nuovo regolamento, cui sarebbe seguito l’ultimo passaggio in Consiglio. Alla vigilia del Coreper il voto a maggioranza qualificata si è preannunciato incerto, pertanto la presidenza svedese dell’Ue ha deciso di rinviare il punto al prossimo Coreper di venerdì 3 marzo.

Come decide il Consiglio? In questa materia il Consiglio decide a maggioranza qualificata: 15 Paesi su 27 a favore, che rappresentino almeno il 65% della popolazione totale dell’Ue. Una minoranza di blocco può fermare il testo: deve essere formata da quattro Paesi che rappresentino almeno il 35% della popolazione dell’Ue.

Chi si è schierato contro? Alla vigilia del Coreper, Polonia e Italia hanno fatto sapere che avrebbero votato contro il testo frutto dell’accordo del 27 ottobre. La Bulgaria invece ha annunciato l’astensione (che vale come un no). E la Germania, tramite il ministro dei Trasporti Volker Wissing (liberale), ha espresso criticità, legando la decisione al fatto che la Commissione presenti una proposta per permettere alle nuove auto con motore a combustione di circolare dopo il 2035 a patto che siano alimentate con carburanti puliti.

Cosa può succedere ora? Determinante sarà la decisione della Germania. Se votasse a favore il testo passerebbe e una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale entrerebbe in vigore. Ma se Berlino dovesse astenersi o votare contro, il testo dovrebbe essere espunto dall’agenda del Coreper e la presidenza svedese dovrebbe decidere cosa fare: potrebbe riportarlo in Coreper in vista di un eventuale futuro trilogo. Solo la Commissione Ue ha il diritto di ritirare la proposta.

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