- Margini, il mix è un vento contrario
- Accelerazione delle strategie EV
- Promossi e bocciati
- Volkswagen e Aston Martin
Auto, dai timori per l’offerta a quelli per la domanda nel 2023. Le azioni promosse e bocciate da Citi
Prezzi
Il potere nella determinazione dei prezzi degli OEM sembra aver raggiunto il picco nel 2022 e, sebbene l’indagine di Citi sui concessionari europei rimanga costruttiva sui prezzi delle auto nuove per il primo semestre del 2023, è meno incoraggiante per il secondo semestre del 2023. “Riteniamo che i settori lusso e premium siano meglio posizionati per quanto riguarda i prezzi”, ha evidenziato Wilkie.
Domanda
Sebbene gli indicatori macro indichino un indebolimento della domanda dei consumatori, i portafogli ordini sembrano in grado di proteggere i ricavi degli OEM nel primo semestre di quest’anno. “Nel primo semestre ci aspettiamo ancora qualche beneficio dalla domanda repressa, con i volumi in Europa che rimangono ben al di sotto dei livelli del 2019”, ha osservato l’analista di Citi il quale si aspetta che la produzione globale di veicoli leggeri cresca del 3% nel 2023, ma ritiene che le scorte inizieranno a normalizzarsi.
Costi
Margini, il mix è un vento contrario
Anche se gli OEM sono disciplinati sui prezzi, il mix normalizzato è un vento contrario in quanto la ristrettezza dell’offerta non limita più la scelta dei consumatori verso i modelli a più basso margine. I modelli di vendite dirette/agenzia sono una potenziale contropartita.
Accelerazione delle strategie EV
L’aumento dei prezzi dell’elettricità ha sollevato dubbi nel breve termine sull’attrattiva dei veicoli elettrici rispetto a quelli ICE (auto tradizionali), ma la politica si sta muovendo in una sola direzione: i dati sulla penetrazione in Europa non mostrano alcun rallentamento nell’adozione e negli Stati Uniti l’Inflation Reduction Act rimane il principale fattore di traino per i veicoli elettrici.
Promossi e bocciati
Escludendo il lusso, il multiplo ev/ebit mediano degli OEM, pari a circa 2 volte, rimane vicino al valore minimo. Due le top picks di Citi nel comparto: Mercedes Benz e Porsche AG, entrambe coperte con rating buy. Invece, Renault è stata declassata da buy a neutral a seguito della sovraperformance registrata nel 2022 e Ferrari promossa da sell a neutral vista la preferenza per il lusso/premium. Citi ha inoltre mantenuto il rating buy su Stellantis, dato il favorevole mix regionale.
Mercedes-Benz
Più in dettaglio, Mercedes-Benz terrà un aggiornamento strategico il prossimo 22 febbraio, concentrandosi sulla strategia tecnologica sia a livello di hardware che di software. Dopo l’evento per gli investitori del 2022, incentrato sul lusso, l’imminente evento sulla tecnologia dovrebbe dare maggior fiducia agli investitori nella capacità di Mercedes di fondere lusso e tecnologia come elemento chiave di differenziazione del marchio. “Ci aspettiamo un aggiornamento più ampio sul sistema software MB.OS, in cui Mercedes sembra essere molto avanti rispetto ai concorrenti europei. Prevediamo un ciclo virtuoso di adozione del software in concomitanza con la transizione verso i veicoli elettrici”, ha stimato l’analista di Citi.
Renault
A seguito della sovraperformance nel 2022 e dell’aumento del prezzo dell’azione di oltre il 40% rispetto ai minimi di marzo 2022, il rating su Renault scende a neutral. Dopo che è stata annunciata la strategia del gruppo francese alla fine del 2022 “riteniamo che l’attenzione degli investitori si concentrerà ora sulla traiettoria di mercato del 2023, in cui Renault è più esposta al mercato di massa europeo”, ha spiegato Wilkie.
Ferrari
Il potere di determinazione dei prezzi sarà un elemento di differenziazione fondamentale per il settore nel 2023 e l’esperto ritiene che il segmento del lusso, in particolare Ferrari, sia maggiormente in grado di mantenere (o aumentare) i prezzi quest’anno. “Riteniamo che il binomio prezzo/mix sia il fattore chiave dei ricavi nel 2023, con aumenti dei prezzi a una cifra media per compensare adeguatamente le pressioni dell’inflazione dei costi e mantenere i margini”, ha indicato.
Volkswagen e Aston Martin
Cambiamento del metodo di valutazione per il costruttore di auto tedesco. “Ora valutiamo Volkswagen sulla base della somma delle parti per le quote di Porsche AG e Traton e poi VW Group ex Porsche AG e Traton. Prendiamo i valori di mercato dei marchi quotati e applichiamo un multiplo di 3,5 volte l’ebitda meno le spese di investimento. Applichiamo, quindi, uno sconto conglomerale del 40% al valore cumulativo per elaborare il valore azionario del gruppo Volkswagen su cui manteniamo il nostro rating neutral”, ha sottolineato l’analista di Citi che ha aggiornato anche le stime su Aston Martin dopo i risultati del terzo trimestre 2022, riflettendo le variazioni dei tassi di interesse e del cambio. Anche su Aston Martin il rating resta neutral. (riproduzione riservata)