- Come arrivare all’autonomia energetica senza correre rischi
- Scollegarsi dalla rete elettrica conviene?
- Addio bollette! Indipendenti con l’auto-produzione di energia! Foto e immagini
È possibile auto-produrre la propria energia domestica e scollegarsi dalla rete elettrica? Scopriamo quali sono i rischi, quali sono i passaggi da fare per l’auto-produzione e valutiamone la convenienza.
Autore: RoyBuri / Pixabay
Come arrivare all’autonomia energetica senza correre rischi
Ebbene sì! Scollegarsi dalla rete elettrica nazionale e auto-produrre l’energia necessaria al nostro fabbisogno è possibile ed è legale. Non dobbiamo per forza appoggiarci a dei fornitori di energia di qualche compagnia elettrica, sostenendo la spesa delle bollette, se riusciamo ad arrivare all’autonomia necessaria.
Per ottenere questo risultato però dobbiamo prima essere certi di avere un impianto di produzione di energia elettrica tale da garantire la copertura del nostro fabbisogno.
Come sappiamo, i pannelli fotovoltaici vengono installati previa valutazione tecnica affinché siano in grado di coprire il fabbisogno medio di energia elettrica di ogni abitazione.
I pannelli fotovoltaici convertono la luce del sole in energia e, pertanto, la notte non producono corrente. Staccarsi dalla rete elettrica basandosi solo sui pannelli fotovoltaici non appare dunque una mossa particolarmente saggia.
Per ovviare a questo problema e avere la garanzia di avere sempre l’energia necessaria al proprio fabbisogno, d’inverno come d’estate, di notte come di giorno, è importante predisporre dei sistemi di accumulo dell’energia elettrica che immagazzinano energia di giorno e la rendono fruibile la sera.
Combinare agli impianti fotovoltaici e agli accumulatori dei sistemi capaci di generare sia elettricità che calore, come nel caso dei sistemi di micro-cogenerazione, potrebbe risultare necessario ad evitare il rischio di rimanere sprovvisti di sufficiente energia.
L’utilizzo di un mini-eolico combinato ai pannelli fotovoltaici potrebbe essere ulteriormente d’aiuto a prevenire il rischio di non riuscire a produrre l’energia necessaria per la nostra abitazione.
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Scollegarsi dalla rete elettrica conviene?
Per ovviare al problema dei mesi invernali meno soleggiati, si dovrebbe progettare un impianto che non abbia la sola funzione di coprire un fabbisogno medio di elettricità alleggerendo la bolletta, come avviene solitamente, ma che sia piuttosto in grado di coprire e garantire il massimo dell’energia anche nelle stagioni fredde. In questo modo avremo necessità di un impianto sovradimensionato e di conseguenza più dispendioso.
Fatte le seguenti considerazioni, non si ritiene al momento conveniente economicamente, nonostante incentivi e superbonus, effettuare una grid defection, ossia scollegarsi dalla rete elettrica in quanto i costi per arrivare all’autonomia energetica sono ancora molto superiori rispetto alle tariffe medie proposte dai fornitori di corrente presenti sul mercato.
C’è inoltre da considerare che la rete elettrica garantisce la manutenzione ordinaria e straordinaria dei propri impianti, viceversa, in caso di grid defection, i problemi tecnici potrebbero comportare dei black out di lunga durata e un aggravio importante di spese per farsi personalmente carico della risoluzione del problema.
I fornitori di elettricità, in aggiunta, corrispondono un rimborso per quella energia eventualmente in surplus prodotta dagli impianti fotovoltaici. Quando un impianto domestico genera della corrente che non viene utilizzata, questa, in assenza di accumulatori, confluisce infatti nella rete elettrica e il Gse elabora il valore dei rimborsi da erogare. In caso di grid defection, l’energia in surplus, non produrrà invece alcun guadagno.
Progettare un impianto ad isola, autonomo e sconnesso dalla rete resta possibile e legale, ma è conveniente solo in quei casi in cui non sia fattibile o facile un collegamento alla rete, come ad esempio, nelle case isolate o nelle imbarcazioni.
Addio bollette! Indipendenti con l’auto-produzione di energia! Foto e immagini
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