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Abarth 500e, come va e quanto costa la piccola sportiva elettrica tutto pepe

Balocco (Vercelli) – Era un appuntamento atteso, valutato come un’operazione che avrebbe potuto compromettere l’affetto dei clienti al marchio. Ecco: è il risultato di un’iniziativa complessa dove l’impegno e il coraggio dei tecnici italiani hanno dovuto prima rispondere a una tendenza, quella dell’elettrificazione, in forte fase di consolidamento anche tra le auto sportive e poi scontrarsi con qualche limite progettuale. La Abarth 500e si allontana dai primi equipaggiamenti prodotti da Carlo Abarth, perché (sebbene i richiami siano forti) vuole inaugurare un nuovo corso che si deve avvicinare a un’inedita dimensione di mobilità. Qui il suono (che su una Abarth è anche estetico) non dovrebbe esserci ma per non stabilire un momento di rottura così improvviso, è stato simulato sinteticamente con un impianto audio esterno. Con risultati discutibili. Meglio allora accettare da subito che il futuro di Abarth sarà silenzioso e concentrarsi su come continuare a renderla divertente, pungente ed esuberante. Il prezzo di listino parte da 37.950 euro.

C’è anche cabriolet

Rispetto alla 500 elettrica (da cui deriva) la versione Abarth si distingue per uno stile più personale e accattivante. I paraurti anteriori sono stati leggermente allargati e integrati con nuovi dettagli in tono sportivo. L’aspetto ne guadagna e su strada si percepisce la grinta e la tenacia che questo modello può esprimere esteticamente. La scritta “Abarth” è molto ben visibile e riprende una tendenza già affermatasi tra molti altri costruttori. Specifico è il disegno dei cerchi in lega da 18 pollici così come le tinte per la carrozzeria. L’abitacolo si allontana decisamente dalla classe di 500 per ricostruire un’ambiente che suggerisce prestazioni e divertimento. I sedili con poggiatesta integrato e i rivestimenti in Alcantara confermano di trovarsi a bordo di una vettura che nell’identità visiva richiama la propria ambizione. La Abarth 500 elettrica è disponibile in configurazione di carrozzeria normale e cabrio e negli allestimenti “500e” e “Turismo” (42.650 euro).

Più di una 500, meno di una Abarth

I contenuti tecnici attorno ai quali questa Abarth è costruita sono condivisi interamente con la Fiat 500 elettrica. Il motore è il medesimo ma aggiornato con un software di gestione che permette di erogare 155 cavalli (in luogo dei 118 cavalli della sorella a marchio Fiat) ed è alimentato dalla stessa batteria da 42 kWh. Si tratta di una struttura originariamente progettata non per essere performante, ma per garantire efficienza e la migliore autonomia per un utilizzo comune e quotidiano. La “cura” Abarth per batteria e motore ne ha aumentato la capacità di resistenza alle forti sollecitazioni, limitandone la dispersione energetica. Non si tratta di uno sviluppo su misura, ma di una messa a punto per questa specifica applicazione (tanto che la massima accelerazione è disponibile fintanto che la batteria è tra il 100% e il 90% della sua capacità). L’unità di potenza risulta così essere (su scheda) la meno performante della gamma Abarth (la 595 ha 10 cavalli in più) e per essere la prima di una nuova generazione di automobili, resta un po’ l’amaro in bocca.

La guida è divertente, ma l’autonomia…

La guida non è deludente e riconferma la buona base tecnica che è già stata apprezzata sulla Fiat 500. L’auto è ben presente a terra, si conduce con piacere e la miglior distribuzione dei pesi permette anche una percorrenza in curva a velocità superiori spostando un po’ più in là il limite di aderenza. Il motore elettrico, erogando sin da subito tutta la propria energia, restituisce ottimi spunti in accelerazione, anche superiori rispetto alla 595 e alla 695. Il comportamento dinamico è dunque certamente piacevole. I due aspetti meno convincenti dell’intero progetto sono probabilmente il suono artificiale e l’autonomia. Il primo è interamente ricostruito (sulle stesse onde dello scarico Record Monza) sinteticamente da un impianto audio esterno collocato sotto il posteriore. Si sente, si percepisce ed è attivabile e disattivabile dal conducente a piacere attraverso un sotto-menù consultabile dal quadro strumenti. Una proposta che rischia di trasformarsi in una parodia del passato. L’autonomia omologata è di 254 chilometri. Un valore già di per sé piuttosto basso, ma guidando a un ritmo sostenuto (o in autostrada), si incorre nel rischio di dimezzarla. Utilizzando la modalità di guida Turismo, si preserva la carica ma si hanno a disposizione “solo” 136 cavalli.

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