Stop a lacci e lacciuoli burocratici: con la revisione della normativa Ue si pensa a delle multe per i Paesi che frenano la transizione
Almeno una stazione di ricarica ogni 60 chilometri di strade principali entro fine 2025: come sappiamo è questo l’obiettivo principale della nuova Dafi, la normativa Ue sui carburanti alternativi, in revisione all’Europarlamento dopo la proposta di aggiornamento della Commissione europea. Sembra però che gli eurodeputati stavolta non vogliano limitarsi a definire un target.
Più rigore
In base al testo attualmente in vigore, sarebbero dovuti essere 677.000 gli hub di ricarica presenti nel Vecchio Continente alla fine del 2020. Il bilancio parla invece di 377.000 installati finora: ben 300.000 in meno. Come mai?
1.000 euro a colonnina
Si parla di 1.000 euro contro i Paesi Ue per ogni colonnina prevista non installata e di sanzioni contro gli operatori che non garantiscono tutti i servizi del caso e non effettuano una manutenzione “adeguata”. Certo, bisognerebbe specificare cosa si intende per “adeguata”, ma Ertug è sicuro che queste iniziative impediranno ai Paesi di “ritardare ancora la crescita con l’inazione”.
I prossimi passi prevedono che il testo sbarchi questo mese nella plenaria all’Europarlamento e poi, se approvato, al Consiglio dell’Unione europea. Seguiranno il trilogo e l’eventuale recepimento in tutti gli Stati membri, come per lo stop a benzina e diesel dal 2035. Ma l’Ue lancia un messaggio forte e chiaro: sull’elettrificazione non sono più ammessi ritardi.
Fonte: Electrive