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Suggestione Ferrari: si studia una Rossa a reazione

La casa del Cavallino ha brevettato un sistema a reazione ad aria compressa a 900 bar per spingere, sterzare, schiacciare e frenare l’auto

Il mondo automobilistico e quello aerodinamico hanno spesso subito gli influssi l’uno dell’altro. L’automobile e l’aereo condividono il fascino dell’essere mezzi di amplificazione delle capacità umane, ma oltre all’aspetto puramente emotivo non sono mancate nel corso degli anni le contaminazioni tecniche. Il travaso ingegneristico tuttavia sembrerebbe destinato a continuare ancora. Negli ultimi tempi infatti Ferrari ha registrato presso l’ufficio brevetti americano la proprietà intellettuale di un sistema per accrescere le prestazioni di un’automobile, andando oltre il limite di aderenza imposti dagli pneumatici.

A Maranello si studia la possibilità di una Rossa in grado di emettere getti di gas o aria compressa ad alta pressione per cambiare di traiettoria e/o raggiungere accelerazioni maggiori. Nei suoi brevetti, Ferrari fa riferimento a dei “gas pushers”, traducibili come “spintori a gas”, che tramite l’emissione di getti d’aria generano nuove forze attorno alla vettura, sommandosi a quelle degli pneumatici per le fasi di accelerazione, frenata e sterzata. Nei documenti la casa del Cavallino fa infatti riferimento all’aria compressa come una forma di energia, che si aggiunge a quella del carburante nel serbatoio e a quella elettrica presente nella batteria.

Ferrari immagina una vettura provvista di uno o più spintori a gas, dislocati attorno alla vettura con funzioni differenti: in coda all’auto rivolto verso l’indietro, per spingere il veicolo in accelerazione; all’anteriore rivolto in avanti come assistenza in frenata; nella parte alta della vettura in corrispondenza del centro di gravità e rivolto verso l’alto, per fornire una spinta verso il basso aggiuntiva al carico aerodinamico; ai lati delle portiere rivolti all’esterno, emettendo aria in curva per fornire una forza centripeta che aiuti la sterzata; lungo il fondo, sdraiato orizzontalmente verso il diffusore, per accelerare il flusso sotto la vettura e accrescere l’effetto suolo, incrementando il carico aerodinamico.

Ogni spintore contiene al suo interno due o più valvole elettromagnetiche di dimensioni differenti. Al calare della pressione dell’aria nel serbatoio, la centralina apre valvole di dimensioni differenti per assicurare una spinta costante. È inoltre prevista la possibilità di aprire contemporaneamente tutte le valvole interne per esprimere il massimo della spinta, che sia in condizioni di pericolo che richiedono una frenata brusca oppure per andare alla ricerca della massima prestazione in pista. Nei brevetti registrati Ferrari non ha rivelato l’effettiva portata di tale sistema, ma ha comunque fornito degli esempi utili ad avere dei riferimenti. Descrivendo le singole valvole di ogni spintore, si parla di una spinta compresa tra i 6000 e i 4000 N, che per un’auto da 1500 kg equivalgono a circa 0.4 g di accelerazione, sia questa laterale o longitudinale. L’accelerazione beneficerebbe però anche dell’aumento dell’aderenza a terra dato dalla spinta verticale diretta e/o dall’aumento del carico aerodinamico sotto al fondo.

suggestione ferrari: si studia una rossa a reazione

Il sistema è concepito per essere installato su una vettura dotata di motore termico, ibrida oppure puramente elettrica. L’idea di base è che a bordo auto vengano installati uno o più serbatoi per immagazzinare aria compressa, gas o idrogeno a una pressione compresa tra i 700 e i 900 bar. Nel caso Ferrari decidesse di utilizzare aria compressa, questa potrebbe essere fornita da un compressore a bordo oppure ricaricata dall’esterno. In questo scenario, il sistema potrebbe essere utilizzato per un periodo di tempo limitato. Nel brevetto non manca però il riferimento alla possibilità di un veicolo totalmente sprovvisto di serbatoi. In questo caso l’auto si avvarrebbe di un sistema pulsejet, una forma semplificata del motore jet. Un carburante, tra cui quello utilizzato per il motore termico, darebbe vita a una combustione a intermittenza con cui produrre gas ad alta pressione, che verrebbe poi sparato dallo spintore raggiungendo velocità supersoniche.

Il primo brevetto registrato da Ferrari per una macchina equipaggiata con gas psuhers risale al 2 luglio 2020, a cui segue una seconda versione del 27 luglio 2021. Nulla esclude che si tratti di semplici esperimenti condotti nel reparto di ricerca e sviluppo di Maranello, ma un terzo brevetto più recente rafforza la suggestione che il sistema possa effettivamente vedere la luce. Il 15 settembre 2022 infatti Ferrari ha brevettato una tecnologia con cui realizzare un serbatoio per lo stoccaggio di aria compressa tra i  700 e i 900 bar senza temere le alte temperature interne. Nel documento si fa riferimento inoltre a diverse possibili applicazioni, tra cui anche l’alimentazione di spintori a gas con cui influenzare il movimento dell’auto.

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Quest’ultimo brevetto sottolinea la leggerezza del serbatoio proposto, il cui peso rappresentava una delle preoccupazioni rimarcate nei primi documenti. Nei brevetti depositati nel 2020 e 2021 infatti Ferrari stimava un peso complessivo del sistema compreso tra i 40 e i 45 kg, gran parte dei quali dovuti a un serbatoio realizzato con le tecniche allora conosciute. Come sempre la registrazione dei brevetti da sola non costituisce una garanzia che la soluzione raggiunga effettivamente la produzione, ma in attesa di future conferme o smentite quella di una Ferrari a “reazione” rappresenta una meravigliosa suggestione.

FP | Carlo Platella RIPRODUZIONE RISERVATA

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