Ottavo successo della stagione e terzo weekend perfetto in cui si assicura la vittoria sia nella sprint che in gara. Jorge Martin è in uno stato di forma eccezionale, che si può racchiudere parlando anche dei cinque successi nelle ultime sei corse, aspetto che gli ha permesso di avvicinarsi sempre di più alla vetta della classifica iridata portandosi a soli tre punti da Francesco Bagnaia, oggi secondo.
In una gara dove è successo di tutto, tra cambio moto, bandiere rosse e conclusione anticipata a causa della forte pioggia e del buio che stava calando sul tracciato, l’aspetto fondamentale era quello di portare quanti più punti possibili a casa senza cadere.
Jorge Martin, Pramac Racing
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
La sua efficacia e la sua voglia di vincere la sia è vista però proprio durante la fase di cambio moto con cui è passato alle gomme da bagnato. Nel momento in cui stava per terminare la pit lane, lo spagnolo non si trovava in testa, bensì dietro altre due moto: tuttavia, non appena ha potuto togliere il limitatore di velocità, Martin è andato subito all’attacco trovando uno spazio in cui inserirsi, aspetto che gli ha permesso di superare diversi avversari in uscita e ritornare così in testa alla corsa.
Leadership che, però, è durata poco tempo perché un errore in seguito a un bloccaggio in staccata lo ha fatto scivolare in nona posizione, dietro a Fabio Di Giannantonio, dovendo così costruire un’altra rimonta. Da quel momento in poi, giro dopo giro Martin ha mostrato una fiducia e un passo difficile da sostenere per gli altri, riuscendo così a sopravanzare i propri rivali uno ad uno. “Dopo il flag-to-flag mi è andata bene, sono riuscito a tornare in testa, ma dopo ho fatto un errore che sono scivolato indietro. Avevo un bel grip, avevo fiducia e sono riuscito a tornare in prima posizione”.
Da qualche appuntamento a questa parte, Martin ha fatto un salto in avanti importante in termini di fiducia con la moto. Già a Misano aveva raccontato di aver trovato qualcosa che non aveva in passato, un aspetto che gli aveva permesso di guidare la sua Ducati esattamente come piaceva a lui. “Il mio set-up lo possono vedere tutti in Ducati. Per il momento lo uso solo io. Penso che ho iniziato a trovare una buona forma, muovermi tanto sopra la moto, capire dove trovare grip. Penso che questo mi aiuta molto. Oggi, ad esempio, passavo quasi tutti in accelerazione, perché riuscivo a fare una manovra un po’ diversa. Però la moto è sempre quella. Spero di riuscire a essere comodo tutto l’anno con questa moto”, ha spiegato dopo la corsa.
La scelta da parte della direzione gara di fermare il Gran Premio definitivamente ha trovato d’accordo tutti i piloti, i quali hanno sottolineato la pericolosità della pista in condizioni con tanto spray e visiere scure, senza dimenticare che ormai stava calando il buio sopra Motegi: “Io non ho alzato nemmeno la mano, ma ho visto che gli altri la alzavano. Io alla fine guidavo, ma ero anche quello che vedeva meglio. Probabilmente era da bandiera rossa un po’ prima. Poi non ho capito perché ci hanno fatto ripartire subito, alla fine la pista era uguale [per quanto era bagnata]. Alla fine ho capito, stava diventando buio, c’era più acqua e non si poteva seguire”, ha aggiunto Martin.
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