Nuova stagione, nuovo capitolo: nel 2024 Honda riparte da Luca Marini, che sostituisce Marc Marquez nel team ufficiale. Inizia una nuova era per la Casa dell’ala dorata e per il pilota di Tavullia, che a Sepang hanno avuto modo di continuare il processo di adattamento e di apprendimento. “Adoro questo nuovo ruolo, ho un bel rapporto con tutti nel box e ci facciamo un sacco di risate”, ha affermato Marini al termine dei tre giorni di shakedown andati in scena in Malesia.
Luca Marini e Honda avevano avuto già un primo approccio nei test di Valencia a novembre, ma il vero e proprio lavoro è iniziato in questi giorni di shakedown, dove Honda ha portato tante novità e soluzioni volte a migliorare una RC213V che vuole e deve tornare a essere competitiva. Al termine dei tre giorni di prove, Maro tira le somme e traccia un primo bilancio: “È stata una giornata molto impegnativa, con tante cose da provare e ho passato molto tempo con gli ingegneri per cercare di trovare la direzione, ma per me è stato bello, mi sono divertito”.
La prima presa di contatto con la Honda a Valencia non era stata così entusiasmante, ma a Sepang la situazione sembra essere un po’ cambiata: “Ci sono stati dei buoni miglioramenti, anche perché a Valencia le sensazioni non erano state ottime. Ora tutto sta andando nella giusta direzione, anche se dobbiamo ancora lavorare in diverse aree, specialmente sull’accelerazione, sull’uscita di curva per cercare di avere più trazione. Poi c’è l’aerodinamica, dove abbiamo meno esperienza rispetto agli altri costruttori che stanno adottando molte soluzioni. Ma anche noi abbiamo le nostre idee, credo di averne date alcune molto buone ai giapponesi”.
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Il ruolo di Marini ora cambia, da portacolori Ducati in una squadra satellite, ora è parte di un grande progetto nel team ufficiale più vincente della storia. Sicuramente si tratta di un passo avanti enorme in termini di crescita professionale, ma anche di responsabilità e di diversificazione del lavoro: “Cambiano un po’ le cose, perché non fai mai due uscite di fila con la stessa moto. Provi un sacco di cose, non si tratta di trovare la migliore prestazione, ma di capire le sensazioni sulla moto per trovare la direzione da seguire per tutta la stagione”.
“È un modo diverso di lavorare, ma pagherà per il futuro e mi fa piacere che tutti i piloti Honda abbiano le stesse sensazioni, andiamo nella stessa direzione, questo renderà più facile il lavoro degli ingegneri. Bradl è il miglior tester che potremmo avere in questo momento. Pedrosa è ancora un pilota al top come abbiamo visto anche nelle wild card, ma Stefan lavora bene e abbiamo un bel rapporto. Ci potrà aiutarci molto”, prosegue Marini lodando anche il lavoro del test team, con Stefan Bradl come riferimento in pista.
“I punti di forza della Honda? Difficile da dire, la moto è facile e bella da guidare, ma per trovare la massima prestazione serve qualcosa di più dal punto di vista tecnico. Mi sto divertendo, ha un bel telaio, ma abbiamo bisogno di essere più veloci. In questo momento, come ho detto, la migliore caratteristica migliore della moto è che è bella da guidare, ma se manca la velocità perdi questo piacere”, spiega Marini analizzando la sua moto.
L’esperienza in Ducati potrà certamente aiutarlo, ma il tempo a disposizione per progredire non è molto, soprattutto contando quanto gli avversari sviluppano velocemente: “L’esperienza con Ducati è stata sufficiente per permettermi di sviluppare una moto e sono contento che Honda segua le mie indicazioni. Cerco di essere molto preciso e chiaro nei miei commenti, di comunicare nel migliore dei modi con i giapponesi. Può essere difficile, ma ci stiamo capendo e ogni volta portano qualcosa di migliore di quanto ti aspetti. Dovremo essere intelligenti per trovare le prestazioni in fretta perché gli avversari stanno facendo passi in avanti enormi: KTM sembra incredibile, la Yamaha molto veloce in rettilineo. Honda è in una buona situazione, dobbiamo lavorare, credo in loro e nel progetto”.
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