L’autovelox dei record: un milione ogni mese e conti comunali risanati
A punire gli automobilisti indisciplinati un «autovelox killer» che non perdona. Per il Comune si stima un incasso di 1 milione di euro al mese. La media è di 206 multe al giorno. Dall’agosto del 2022 al gennaio del 2023 il Comune avrebbe incassato circa 6 milioni di euro. Incassi che coprirebbero l’intero bilancio del comune di Torri del Benaco, che ha appena 3mila anime. I conti del Comune, invece, sono stati risanati a Cagli, 8mila abitanti in provincia di Pesaro (Marche), grazie a un autovelox posizionato in curva con un limite di 70 chilometri.
Nel 2019, Cagli era finito in disavanzo tecnico per 608mila euro trattando con lo Stato un rientro in 16 anni. Nel 2022, l’ente ha chiuso il bilancio con un utile di 1.941.353 euro dopo aver incassato 3 milioni e 150mila (il conto finale per le multe arriva a 3 milioni e 600mila) grazie alla macchinetta che fotografa gli eccessi di velocità. Per fare un paragone: Bologna nel 2022 ha incassato da tutti gli autovelox 4 milioni, Ancona la metà di Cagli, 1 milione e 700mila, così come Rimini. Gli incassi con le multe da autovelox incidono per l’88% sul bilancio del comune. A Falconara Marittima per il 66%. Luca Paolini, avvocato, ex deputato della Lega, contesta la regolarità della macchinetta di Cagli perché sarebbe stata spostata di 42 centimetri sia rispetto all’autorizzazione Anas sia rispetto al progetto originario del Comune, trasferendola da un rettilineo a una curva. Una furbata. La stessa macchinetta utilizzata a Cagli sarebbe finita sotto sequestro a Cosenza in quanto non risulterebbe a norma. Tant’è che il sindaco di Cagli Alberto Alessandri ne ha ordinato subito la sostituzione. Ora si è in attesa di una pronuncia del giudice dopo gli esposti di Paolini. Il caso dell’autovelox di Pai (Verona) è invece sbarcato in Parlamento. A chiedere un intervento del ministero dell’Interno Matteo Piantedosi è stata la «pasionaria» meloniana Alessia Ambrosi, deputato e vittima (per ben sette volte) dell’autovelox.
L’interrogazione non ha sortito effetti, se non una strigliata del Prefetto di Verona agli uffici del Comune di Torri del Benaco. Intanto si muovono i cittadini con una raffica di denunce e ricorsi. Ma chi è il sindaco sceriffo? Stefano Nicotra, primo cittadino al secondo mandato del piccolo comune, che non arretra. Anzi raddoppia: dal primo luglio ha autorizzato l’acquisto di una nuova telecamera che permette di identificare i veicoli che superano il limite di velocità e che non hanno una targa anteriore, come ad esempio le moto. Una caccia senza tregua.