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L’asta milionaria delle Ferrari: anche un “rottame” può valere 2 milioni di dollari. Ecco perché

l’asta milionaria delle ferrari: anche un “rottame” può valere 2 milioni di dollari. ecco perché

La Ferrari 500 Mondial Spider battuta all’asta

ROMA – Se un oggetto, un’auto nel nostro caso, vale tanti soldi sempre e comunque, qualcosa vorrà pure significare. Per esempio, che Il passare del tempo rende più preziose le cose ma anche il marchio. E se il marchio si chiama Ferrari, la moltiplicazione del valore è una certezza indiscutibile.

Prendiamo gli ultimi due “casi” per farci un’idea precisa del mondo a parte che rappresentano i modelli di Maranello. Una 500 Mondial Spider, vettura da competizione, prodotta tra il 1953 e il 1956, in 29 esemplari, di cui solo 13 con la carrozzeria spider realizzata da Pinin Farina, è stata venduta all’asta organizzata da RM Sotheby’s a 1.9 milioni di euro. Detta così non sembrerebbe una cifra particolarmente elevata ma se pensate che si tratta praticamente di un rottame, ovvero quel che resta della vettura dopo un terribile incidente in pista, la prospettiva cambia completamente.

Tra i pilolti che hanno guidato la Ferrari 500 Mondial Spider ci sono Phil Hill, Richie Ginther, Umberto Maglioli e François Picard. Anche il famoso attore James Dean, ne ha posseduta una blu con il numero 235. L’auto appena venduta all’asta è stata la seconda Mondial costruita (con numero di telaio 0406MD) dei 13 esemplari con carrozzeria spider Pinin Farina, ha partecipato alla Mille Miglia, alla Targa Florio e al Gran Premio d’Italia dal 1954 al 1965.

L’incidente con incendio finale che ha ridotto a un vero e proprio rottame la Mondial risale al periodo 1963-1965. Nel 1978, l’auto fu venduta a Walter Medlin e fu conservata per 45 anni nelle sue condizioni danneggiate dalla gara.

Tutt’altra e stratosferica cifra, invece, quella stanziata per la Ferrari 412P del 1967 (telaio numero 0854), battuta all’asta da Bonhams per 30,25 milioni di dollari. Si tratta della quarta Ferrari più preziosa mai venduta all’asta. Nove anni di restauri che hanno riportato il prototipo alla sua originaria bellezza, ottenendo anche l’omologazione stradale che non aveva inizialmente.

La storia della 412P è lunghissima, dalla 24 Ore di Le Mans alla 1.000 chilometri di Spa e al BOAC 500 a Brands Hatch. Alla guida si sono intervallati Richard Attwood, Lucien Bianchi, Piers Courage, David Piper e Jo Siffert. Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, il motore è un V12 a 24 valvole da 3.989 cc, alimentato da 6 carburatori, la potenza massima tocca quota 420 cavalli e la velocità massima arriva fino a 310 km/h.

Insomma, si tratta di una “rossa” spettacolare: un’icona di bellezza e prestazioni del periodo d’oro delle corse sport-prototipi. Un esemplare dal design straordinario, uno dei migliori di sempre, che sfrutta il meglio di quello che si può desiderare per un’automobile e un restauro davvero eccellente. Una rossa simbolo del periodo delle grandi corse dominate dal marchio più ambito nella storia dell’automobilismo. Una rossa milionaria solo come una Ferrari è capace di diventare.

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