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La maxitruffa del diesel: "Kerosene rubato a base Nato veniva miscelato e venduto come gasolio"

guardia di finanza, foto generica

Importavano in Italia il kerosene rubato da una base Nato in Belgio, lo miscelavano con gasolio e olio rigenerato e lo immettevano sul mercato attraverso i distributori di carburante in diverse regioni italiane.

La frode è stata scoperta dalla Guardia di Finanza che ha sequestrato beni per oltre 3 milioni di euro e confiscato a uno dei principali indagati beni per oltre 34 milioni di euro. L’operazione ‘Steal Oil’ ha portato alla luce l’esistenza di un’associazione per delinquere con base a Rimini, ma operante anche nel Lazio, Umbria, Abruzzo e in Belgio, responsabile di una pluralità di ‘reati fine’ a sfondo economico-finanziario. 

Al momento 49 persone risultano indagate per vari reati in tutta Italia.

Nel mirino degli inquirenti tre imprenditori del Riminese che gestivano società di distribuzione carburante. Le indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno scoperto come gli indagati avrebbero illecitamente importato in Italia, in soli 4 mesi di attività e mediante l’utilizzo di fittizia documentazione accompagnatoria, circa 900 mila litri di kerosene, rubati dall’oleodotto di una base Nato in Belgio, destinato cartolarmente a società greche.

Secondo le indagini il karosene sarebbe stato miscelato in un deposito abusivo con gasolio e olio rigenerato, immesso in consumo e venduto a ignari clienti come diesel attraverso decine di distributori stradali di carburanti conniventi ubicati in varie regioni d’Italia. Ne sono stati individuati una trentina che sono risultati positivi al diesel contraffatto e sono stati segnalati alla autorità giudiziaria.

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