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Il maxi ingorgo che paralizza il precollina: centinaia di auto in coda per il cantiere Smat

Una coda lunga mezzo chilometro. Decine di automobilisti in fila, uno dietro l’altro, in attesa che il semaforo (provvisorio) diventi verde. L’istantanea è di ieri, alle 14, in viale Thovez, asse che dal borgo Crimea sale verso la collina. La fotografia di rallentamenti che, lungo quella strada in pendenza, si ripetono quotidianamente da lunedì scorso, giorno in cui ha riaperto l’istituto Valsalice, 900 studenti tra medie e liceo, al civico 37 della stessa strada. Gli orari critici sono quelli del suono della campanella, alle 8 e appunto alle due del pomeriggio. Sono quelli i momenti in cui il traffico si aggroviglia attorno al cantiere aperto proprio questa settimana, proprio in viale Thovez, da Smat. Per una trentina di metri, all’inizio della via, la strada è divisa in due: una delle due corsie è inaccessibile, bloccata dalle transenne che proteggono il lavoro degli operai, impegnati nella posa di una condotta idrica sotterranea; l’altra è aperta, ma col senso unico alternato, regolato appunto da semafori. Risultato: il caos, quando i genitori si dirigono in auto verso l’istituto per accompagnare, o andare a prendere, i propri figli. Un groviglio che rallenta tutti, mezzi pubblici compresi (in quel tratto passano i bus di quattro linee: 33f, 52, 53, 70, le cui fermate sono state spostate).

Un maxi ingorgo che ha riflessi su mezza pre-collina: anzitutto su corso Giovanni Lanza, che si trova all’angolo con viale Thovez, le cui auto in transito finiscono per imbattersi nelle code in arrivo proprio dalla strada traversa; e poi, di conseguenza, su corso Moncalieri e corso Casale, trafficatissimi assi dove finiscono per riversasi tutti gli automobilisti solitamente abituati a spostarsi nella parte più alta della collina. Risultato: code e proteste, all’ora di punta, in mezza città, quella dall’altra parte del Po.

Disagi cui gli automobilisti dovranno fare il callo: il cantiere in viale Thovez, infatti, resterà aperto per circa un mese, sempre bloccando la strada lungo uno dei due sensi di marcia. Fin d’ora, però, c’è chi si lamenta: è Alessandro Elifani, titolare della caffetteria Giulia, che sorge in viale Thovez 6, dove per forza di cose gli automobilisti non possono più sostare: «Con l’apertura del cantiere – dice – abbiamo perso il 30% degli incassi».

Il cantiere, in viale Thovez, è uno di quelli aperti negli ultimi cinque mesi da Smat per la posa nel sottosuolo di un canale sotterraneo che, a lavori ultimati, alimenterà le condotte idriche della collina. Pariamo di una maxi tubo lungo 18 km, che da corso Unità d’Italia, dove sorge la sede dell’azienda, arriverà in strada del Nobile, nel centro ricreativo della stessa Smat. Un’operazione iniziata lo scorso aprile, che si chiuderà fra quattro mesi, il prossimo gennaio. Proprio in corso Unità, dall’apertura dei cantieri, si registrano code e rallentamenti, in particolare in direzione Torino, nella carreggiata dove tuttora gli operai solo al lavoro (in questo momento sotto la passerella Bailey, davanti agli ospedali, dove occupano una corsia su tre: entro fine ottobre lasceranno quell’area).

Dal 21 agosto gli operai sono nella zona di piazza Crimea, ma i disguidi maggiori, per gli automobilisti, si registrano appunto dall’inizio di questa settimana. Prevedendo ciò che poi è accaduto (vale a dire le proteste di mamme e papà degli alunni), la presidenza dell’istituto Valsalice, nelle scorse settimane, aveva contattato Smat, chiedendo lumi su tempi e modalità dell’intervento in viale Thovez. Ricevuti dall’azienda i dettagli del lavoro, aveva inviato una circolare ai genitori, chiedendo loro di parcheggiare prima dell’imbocco di viale Thovez (e dunque prima del cantiere), nella zona di piazza Crimea, e poi da lì lasciar salire a piedi i figli verso l’istituto (parliamo di 600 metri): un suggerimento accolto da pochi, viste le code di ieri.

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