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Gli ultrà dell’Autosole meriterebbero il carcere

Caro Aldo, dopo la follia delle tifoserie di domenica sulla stazione di servizio lungo la A1, che dire? Si ripetono continuamente. Purtroppo in Italia manca una Margaret Thatcher. Inutile osservare come negli stadi inglesi sembra di stare in un salotto. Il problema è di facile soluzione: chiusura degli stadi delle tifoserie responsabili per un periodo congruo. Ma da noi viene prima il denaro anche a scapito delle sicurezza. Chissà cosa ne penserebbe qualche presidente di calcio magari eletto in parlamento. Gianfranco Gazaneo

Caro Gianfranco, Domenica ho percorso l’Autostrada del Sole, per fortuna lungo la carreggiata opposta rispetto a quella bloccata dagli ultrà. Non ho avuto disagi, ma ho visto migliaia di auto bloccate in una coda interminabile, gente che usciva dalle macchine e si avviava a piedi per rendersi conto di quel che stava accadendo, bambini in lacrime, anziani stupefatti. Quel che è accaduto — teppisti che usano un’arteria di scorrimento vitale per i loro regolamenti di conti — è gravissimo, e mi piacerebbe vedere nel governo la stessa reazione grintosa mostrata verso i ragazzi dei rave party. Escludo che ci sia una particolare indulgenza per gli ultrà, cui è attribuita una fede di estrema destra che in realtà non ha nulla a che fare con la politica. L’Autostrada del Sole è stata bloccata da sedicenti tifosi della Roma e del Napoli. Qualche giorno prima, alcuni (non tutti) ultrà della Lazio hanno bersagliato di ululati il difensore centrale del Lecce Umtiti. Ora, Samuel Umtiti non è un ragazzino alle prime armi. A novembre compirà trent’anni. Prima di essere bloccato da un grave incidente, era titolare del Barcellona e della Nazionale francese campione del mondo. Segnò lui il gol di testa al Belgio con cui i Blues vinsero la semifinale, a San Pietroburgo. Dopo la partita lo intervistammo negli spogliatoi: è un uomo di esperienza, di tenuta, di equilibrio. Per farlo piangere in campo devono averlo davvero esasperato. Ecco, secondo me chi blocca il traffico sull’autostrada spina dorsale del Paese nel giorno del grande rientro, e chi insulta e provoca fino alle lacrime un avversario, non soltanto non deve più mettere piede in uno stadio; deve proprio stare in galera. Ma tutti sappiamo che non accadrà.

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