Il nuovo polo della maglieria. Made in Prada
Vengono alla mente i capi visti sull’ultima passerella di Miu Miu a Parigi, nel marzo scorso, con Miuccia Prada che ha fatto sfilare piccoli cappotti di maglia che ricordavano quelli bon ton dei bambini di un tempo, perfetti per le donne di oggi. Come i maxipull di Prada e i cardigan ’da zia’ infinitamente chic. Realizzati proprio in questo polo della maglieria qui a Torgiano come raccontano con orgoglio i dirigenti e gli operai del sito produttivo.
“Vogliamo attrarre giovani talenti – racconta Lorenzo Bertelli, direttore marketing e a capo della corporate social responsability del Gruppo Prada – qui abbiamo il 72% di occupazione femminile. Mio padre Patrizio Bertelli ha sempre creduto nel territorio, con la verticalizzazione della produzione e i nostri stabilimenti in Italia (sono 23 in tutto sui 26 totali, ndr). Oggi ci sono sempre più giovani interessanti al lavoro manuale nella moda, c’è tantissimo appeal per l’artigianalità. E noi vogliamo sempre più lavorare su una reale connessione tra pensionati carichi di esperienza e saperi e giovani talenti, non possiamo perdere questo dialogo”.
“Bisogna comunicare in modo corretto la moda, non solo il suo appeal ma la sua sostanza – continua Bertelli – dalla tessitura e fino allo stiro”. Il Gruppo Prada si è insediato a Torgiano nei primi anni 2000. Da allora la struttura è cresciuta in modo esponenziale. Qui lavorano 214 dipendenti (tutto il gruppo della famiglia Bertelli-Prada ne ha nel mondo 14.870, di questi 3.522 nelle divisioni industriali). “Il Made in Italy c’è ed è forte – dice l’ad Guerra – il 70-80% della produzione di lusso mondiale viene prodotta in Italia. E poi i clienti sono sempre più desiderosi di qualità, e di normalità”.