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Ferrari Purosangue, non solo V12: la magia delle sospensioni attive

Sul primo SUV di Maranello debutta un sistema innovativo a livello mondiale, offrendo maggiore precisione di guida e stabilità anche a velocità elevate

Ferrari Purosangue, non solo V12: la magia delle sospensioni attive

Ferrari Purosangue ha aperto le porte del mondo delle vetture a ruote per il Cavallino Rampante. Il primo SUV di Maranello è innovativo sotto diversi punti di vista e al di là del V12 che lo rende a tutti gli effetti una vera sportiva del marchio italiano, ci sono diversi elementi che rendono questo modello unico nel suo genere. A partire dalle sospensioni attive, una tecnologia unica sviluppata dal Cavallino rampante insieme a Multimatic.

Le sospensioni attive

Questo sistema unisce l’ammortizzatore idraulico con un motore elettrico TASV (True Active Spool Valve) da 48 Volt che utilizza accelerometri e sensori di posizione su ognuna delle quattro sospensioni interfacciandosi con il Side Slip Control gestendo elettronicamente il movimento e la distribuzione variabile della rigidità di rollio e dell’abbassamento del suo centro. In questo modo viene controllato sia il movimento della vettura che quello delle ruote, assorbendo le asperità del manto stradale e riducendo rollio e beccheggio. Le sospensioni attive hanno tre posizioni di regolazione, Soft, Medium e Hard. Utilizzando il motore elettrico brushless ad alta densità presente in questo sistema e sviluppato internamente si basa su un metodo di avvolgimento slotless dello statore, una scelta che ha permesso di minimizzare le dimensioni radiali e massimizzare la densità di potenza. La forza di questa unità viene così trasferita ad una vite a ricircolo di sfere, attaccata direttamente sullo stelo dell’ammortizzatore idraulico ottenendo così un feed back ad alta frequenza che consente di ridurre sia l’attrito che l’inerzia.

Quattro ruote sterzanti

Grazie alle sospensioni attive è così possibile massimizzare le prestazioni in curva, bilanciando sottosterzo e sovrasterzo, favorendo così la spinta laterale che va ad agire sugli pneumatici. All’anteriore poi gli ingegneri del Cavallino hanno optato anche per una sorta di sospensione semi-virtuale, realizzata con un braccio inferiore che si aggancia al portmozzo in due punti. La distanza tra l’asse di sterzo al terreno e il centro del battistrada rende così il volante meno sensibile a irregolarità della strada oppure alle frenate. Evoluto poi anche il sistema di trazione integrale 4RM-S presente sulla GTC4Lusso, proseguendo nel solco della SF90 Stradale e sopratutto della 812 Competizione, in particolare per quello che riguarda le quattro ruote sterzanti. L’imbardata in curva in fase di accelerazione viene gestita dall’interazione tra torque vectoring all’anteriore, ripartizione di coppia attraverso l’E-Diff e la forza laterale che viene generata dal 4WS.

FP | Gianluca Sepe
@SepeGianlu RIPRODUZIONE RISERVATA

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