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Ferrari brevetta un nuovo sistema per le ruote posteriori sterzanti

Il Cavallino ha ideato una nuova evoluzione del Virtual Short Wheelbase, depositata presso l’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti (USPTO

Ferrari brevetta un nuovo sistema per le ruote posteriori sterzanti

Le future Ferrari con motore anteriore potrebbero avere un nuovo sistema sterzante per le ruote posteriori. La casa automobilistica di Maranello ha infatti depositato un brevetto per una nuova tecnologia che evolverebbe ulteriormente il concetto introdotto nel 2015 con il Virtual Short Wheelbase sulla F12tdf. Il progetto è stato depositato presso l’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti (USPTO) lo scorso febbraio e pubblicato a metà aprile. Il nuovo sistema di ruote posteriori sterzanti consentirebbe di coordinare durante le curve lo sterzamento della ruota e la rigidità del telaio regolandole simultaneamente.

Gli attuali sistemi di ruote sterzanti di Ferrari 

I sistemi già presenti nella gamma del Cavallino prevedono che le ruote posteriori seguano la stessa direzione di quelle anteriori nelle curve ad alta velocità in modo da aumentare la stabilità e contrastare la forza centrifuga che gente a spingere l’auto verso l’esterno. In questo modo si evita anche lo slittamento delle ruote, mantenendo la traiettoria ideale. Con la nuova tecnologia brevettata da Maranello, si utilizzerebbero un’unità di controllo e attuatori elettronici su tutte e quattro le ruote che si occuperebbero di rigidità di molle e ammortizzatori (limitatamente alle vetture dotate di ammortizzatori passivi o magnetici), aggiungendo poi e un altro attuatore elettronico o idraulico per regolare l’angolo di sterzata posteriore grazie ad un sensore che dovrebbe fornire informazioni in tempo reale per mantenere la vettura sulla traiettoria ideale.

La nuova tecnologia

Secondo le informazioni fornite da Ferrari nei documenti depositati all’Ufficio Brevetti, questa tecnologia per le ruote sterzanti posteriori potrebbe essere impiegata sulle supercar del Cavallino con motore anteriore, come ad esempio la Purosangue ma anche la Portofino, la Roma e la 812. In ogni modello poi verrebbero applicate versioni differenti del sistema che si adatterebbero alle caratteristiche e alle prestazioni della singola vettura.

Le applicazioni di Ferrari

Nel dettaglio poi, in caso di curve a velocità media, in cui l’accelerazione laterale risulta ridotta, può essere lo sterzo della ruota a lavorare con maggiore intensità mentre gli ammortizzatori potrebbero essere regolati come mezzo secondario. Quando invece la vettura sarebbe spinta verso il limite, ecco che grazie all’abbassamento del baricentro si andrebbe ad influire sulla rigidità del collegamento tra ruote e telaio. Non è detto che Ferrari porti in produzione questa tecnologia visto che non sempre i brevetti depositati vedono la luce: staremo a vedere se questo sistema arriverà alla produzione sulle prossime vetture del Cavallino.

FP | Gianluca Sepe
@SepeGianlu RIPRODUZIONE RISERVATA

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