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FE | Londra II: Cassidy domina e regala il titolo a Envision

Nick Cassidy ha dominato dall’inizio l’ultima tappa della Season 9 della stagione di Formula E, eguagliando le quattro vittorie di Mitch Evans, il che gli ha permesso anche di ottenere il titolo di vice-campione del mondo proprio ai danni del connazionale della Jaguar, staccato di due punti.

Seppur in ordine differente, i primi tre piloti della classifica hanno monopolizzato il podio dell’appuntamento conclusivo, con Cassidy davanti a tutti davanti a Evans e Jake Dennis, colui che nella giornata di ieri si era laureato campione del mondo. Oltretutto, la vittoria del neozelandese in una gara bagnata ha permesso alla Envision di aggiudicarsi il campionato riservato alle squadre, battendo proprio la casa madre Jaguar.

La corsa ha preso il via circa un’ora e mezzo più tardi dell’orario inizialmente previsto, complice l’arrivo della pioggia poco prima della partenza che ha reso impraticabile la pista. Infatti, dopo cinque giri passati alle spalle della vettura di sicurezza, la direzione gara ha deciso di sospendere la procedura di partenza in attesa che l’intensità della pioggia diminuisse dando l’opportunità ai mezzi appositi di ripulire e asciugare il tracciato.

fe | londra ii: cassidy domina e regala il titolo a envision

Mitch Evans, Jaguar Racing , Jaguar I-TYPE 6

Photo by: Sam Bagnall / Motorsport Images

Il primo tentativo si è fatto dopo circa quarantacinque minuti, ma proprio in quel momento l’intensità della pioggia è aumentata nuovamente, costringendo i piloti a una lunga attesa durata altri quarantacinque minuti. Finalmente, al terzo tentativo la corsa ha preso il via, con Nick Cassidy che ha mantenuto la testa della corsa nonostante le difficili condizioni dell’asfalto, con molte vetture protagonisti di diversi controlli al limite. Proprio questi elementi hanno fatto sì che, nonostante l’energia a disposizione fosse solo di 27 kWh, non si sia trattata di una corsa ad alta gestione dal punto di vista energetico, permettendo ai piloti di spingere ed attaccare.

Dopo pochi giri i piloti hanno subito smarcato il primo Attack Mode dei due a disposizione, soprattutto quelli di testa, con Cassidy ed Evans che hanno subito preso il largo portando il proprio vantaggio a circa sei secondi sugli inseguitori dopo quattro tornate effettive di gara. Giro dopo giro, l’alfiere della Envision ha iniziato anche a prendere il largo in solitaria, aumentando il gap sul connazionale della Jaguar attorno ai 3 secondi verso metà gara.

A una decina di passaggi dal termine, Evans ha poi provato a chiudere il gap scendendo sotto i due secondi, ma mai abbastanza per impensierire il leader dell’Envision, che ha gestito con autorità fino alla bandiera a scacchi, lottando anche per ottenere il giro veloce, poi segnato da Jake Dennis. Al di là del buon risultato, l’inglese dell’Andretti non è mai stato davvero in lotta per la vittoria, venendo rapidamente staccato dal duo di testa pensando soprattutto a portare la vettura a casa senza prendersi eccessivi rischi.

Una corsa che, in realtà, sul piano dello spettacolo non ha riservato grandissimi emozioni e duelli in pista, tanto che, soprattutto nella top ten, le posizioni sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto alla griglia di partenza. Il fatto che il gruppo si sia aperto durante l’intero ePrix, così come la scivolosità dell’asfalto in certi punti al di fuori della traiettoria, ha ridotto notevolmente i tentativi di attacco.

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Stoffel Vandoorne, DS Penske, DS E-Tense FE23

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

Dopo aver raggiunto la semifinale nel primo pomeriggio, Norman Nato ha confermato l’ottimo quarto posto anche in gara, portando punti importanti in casa Nissan, che ha permesso di superare McLaren, la squadra clienti del costruttore giapponese. Alle spalle del francese si è piazzato Stoffel Vandoorne, quinto con la DS, mentre il suo compagno di casacca Jean-Eric Vergne è stato suo malgrado di una corsa anonima, conclusa in fondo al gruppo dopo un pit-stop per sostituire la gomma posteriore sinistra.

Parte del trionfo Envision è legato anche ai risultati di Sebastien Buemi, il quale è stato anche autore di un bel sorpasso proprio sulla Jaguar di Sam Bird quando mancavano una decina di tornate alla fine, annullando la fase di coasting per piazzare una bella staccata all’esterno. Alle spalle dell’inglese vi è da segnalare l’ottimo ottavo posto di Nico Mueller, con il terzo arrivo a punti nelle ultime quattro gare: un risultato che, tuttavia, non evita alla squadra rifondata quest’anno con forze fresche l’ultimo posto in classifica, con la speranza di un 2024 più avvincente.

A chiudere la top ten un prezioso nono posto di Dan Ticktum, grazie a cui NIO 333 ha nuovamente scavalcato Mahindra nella classifica riservata alle squadre di una sola lunghezza. A chiudere la top ten Pascal Wehrlein, autore di un fine settimana piuttosto sottotono in cui non ha brillato: il singolo punto conquistato dal tedesco, sommato alle zero di Da Costa, il quale ha concluso in sedicesima posizione dopo la brutta qualifica di inizio giornata, ha fatto sì che la Porsche sia scivolata al quarto posto della classifica iridata, dietro alla squadra cliente Andretti.

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Maximilian Gunther, Maserati Racing, Maserati Tipo Folgore

Photo by: Andrew Ferraro / Motorsport Images

Appena fuori dalla top ten Maserati, la quale non concludeva una gara fuori dai punto dall’ePrix di Monaco, ovvero da sei gare. Sul risultato ha pesato anche un errore sul bagnato da parte di Mortara, autore di una vistosa scodata dopo circa una quindicina di giri che ha aperto le porte ai rivali che si trovavano alle sue spalle. Quattordicesima l’altra Tipo Folgore, quella di Tipo Folgore, mentre tra le due Maserati si sono inseriti René Rast con la prima McLaren e Sette Camara con la seconda NIO.

Così come per il brand italiano, anche per la squadra di Woking il secondo appuntamento britannico non ha regalato grandissime soddisfazioni, con un doppio zero davanti al pubblico di casa che lascia l’amaro in bocca. A deludere è stato soprattutto Jake Hughes, generalmente tra i piloti più competitivi sul giro secco, ma che in questa occasione non è riuscito a trovare il solito guizzo per portarsi nelle prime posizioni.

Al contrario, nella giornata di sabato il tedesco ha avuto l’opportunità di segnare punti importanti, ma un contatto lo ha poi fatto scivolare al di fuori della top ten nonostante la buona posizione di partenza. Diciottesima e ventesima le due Mahindra, che concludono così un anno da dimenticare, in attesa che il piano di tre anni pronosticato dal nuovo CEO possa aiutare a risalire la classifica e ottenere i risultati sperati.

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