Il venerdì delle prove libere del GP di Singapore: tra novità alla pista, fauna locale, una Ferrari che stupisce a una Red Bull in difficoltà
Non siamo a Monza ma a quanto pare la Ferrari sta sfruttando l’onda lunga di prestazioni adeguate sul veloce. Almeno nella prima giornata, proprio come accaduto in Italia. Se le premesse sono queste, si può sperare in un qualcosa di diverso dal solito copione con Verstappen davanti a tutti e anche qui, come a Monza, l’olandese è stato sotto tono nella prima giornata di prove, caratterizzata dalla presenza di alcuni varani in pista.
I lucertoloni sono una novità sul circuito ma non nella regione, che anzi ha in natura esemplari più grossi di quelli visti in circuito e la ragione è che i varani controllano le popolazioni di topi che di solito mangiano i cavi e gli allacci attorno al tracciato. Risolto, forse, un problema, se ne è presentato un altro. Problema che potrebbe creare danni alle vetture se a 300 all’ora dovessero beccarne uno.
Tornando a Singapore, il tracciato è stato modificato con la scomparsa della doppia esse che immetteva nello stadio di baseball, adibito a pista con tanto di tribune. Adesso è più veloce e a quanto pare la modifica è stata apprezzata dai piloti, che hanno un punto in più di sorpasso alla chicane seguente. Singapore continua la sua presenza in F.1 dal 2008 e resterà tutto confermato fino al 2028, anno di scadenza dell’attuale contratto.
riscontrato nella regione e coi soldi disponibili, un altro contratto è in vista.
Chiusa la parentesi politica, resta quella sportiva con l’attesa, in qualifica, delle Ferrari protagoniste e di un Carlos Sainz sempre più incisivo e concreto di Leclerc. Il segreto? Ha preso in mano la macchina e ha cominciato a lavorarci sopra con gli assetti che adesso anche Charles prende a riferimento. In
quanto alle voci di esonero a fine anno di Vasseur, ventilato qualche giorno fa da certa stampa, il manager francese si è espresso con un termine italiano che non lascia dubbi sul significato…”Bastava chiamare per evitare figure di m…”.