Un piccolo problema sulla power unit di Carlos Sainz ha costretto i meccanici dello spagnolo a intervenire nel box di Silverstone staccando il motore dal telaio della SF-23. L’intervento ha richiesto un tempo di circa quaranta minuti durante i quali il nostro Giorgio Piola è riuscito a cogliere il 6 cilindri Ferrari 066/7 in una visuale davvero insolita che certo non farà piacere ai motoristi di Enrico Gualtieri.
Nello scatto è possibile osservare i grandi condotti in carbonio che alimentano con aria fresca i due plenum, cioè i grandi polmoni del sistema di alimentazione, dallo scambiatore di calore. È possibile scorgere anche la testata del motore endotermico con a vista i coperchi dei due alberi a cammes per bancata. Colpisce il packaging degli accessori frutto di uno studio meticoloso ed attento: ogni componente è la tessera di un puzzle molto complesso che deve tenere conto di una serie di fattori: peso, temperatura, accessibilità. Quanto più le canalizzazioni sono corte tanto più è possibile guadagnare spazio e ridurre la massa a vantaggio delle prestazioni.
Ferrari SF-23, dettaglio dei pacchi radianti dell’impianto di raffreddamento
Photo by: Giorgio Piola
Parti calde non possono stare nelle vicinanze di componenti elettroniche, così come i particolari che devono essere sottoposti a controlli periodici non devono essere “annegati” in spazi non raggiungibili. La razionalizzazione del packaging è importantissima perché permette di deliberare una power unit “snella” a tutto vantaggio dell’aerodinamica del cofano motore e dell’efficienza dell’ala posteriore e della beam wing.
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