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Ecobonus, già bruciati 22 milioni per l'acquisto di auto a benzina. Male elettriche e ibride

ecobonus, già bruciati 22 milioni per l'acquisto di auto a benzina. male elettriche e ibride

Ecobonus, già bruciati 22 milioni per l’acquisto di auto a benzina. Male elettriche e ibride

TORINO – Nel primo giorno di prenotazione per gli incentivi 2023 per l’acquisto di auto (ieri, il 10 gennaio) sono stati impegnati 22 milioni di euro, sui 150 milioni a disposizione, per l’acquisto di mezzi con motori tradizionali a basse emissioni. Undicimila persone hanno già ipotecato il bonus.

Incentivi auto, via alle prenotazioni per gli ecobonus 2023

 

Come già successo nel 2022, quando i 170 milioni a disposizione, 20 milioni in più rispetto a quelli stanziati ora, si sono esauriti nel giro di una ventina di giorni. E tra gli addetti ai lavori è già partita la gara a scommettere in quanto tempo si toccherà lo zero e si accenderà il semaforo rosso sul sito ecobonus del ministero delle Imprese e del Made in Italy. E se si passa dalle quattro alle due ruote nel giro di una manciata di ore si sono esauriti i 5 milioni di euro messi per sostenere il bonus per comprare i motocicli con motore tradizionale. Sono rimasti 39 euro. E così si è già acceso il primo semaforo rosso sulla piattaforma gestita da Invitalia.

Molto poco si è mosso, invece, in corrispondenza delle colonne che riguardano gli incentivi per l’acquisto delle auto elettriche e delle ibride plug-in. Nel primo caso, rispetto ai 190 milioni di previsti, di cui solo 180.500.000 per i privati il resto per le flotte e il car sharing, è stato impegnato poco più di 1 milione, arrivando a toccare i 179 milioni. Per le ibride dai poco più dei 223 milioni per i privati si è scesi quasi a quota 221 milioni. Scarso l’interesse dei consumatori che continuano a privilegiare le auto a benzina con una produzione di CO2 che va da 61 a 135 grammi per chilometro. Nel 2022, mentre il ministero sta ultimando i conti, da questi due capitoli di spesa sono avanzati circa 250 milioni di euro. Soldi che ora il dicastero guidato da Adolfo Urso dovrà decidere come usarli rispetto al 2023 e se rimetterli tutti in incentivi e per quale categoria. Si attende un confronto con le principali associazioni di categoria, dall’Anfi all’Unrae, passando per Federconsumatori e Motus-E, che rappresenta i maggiori player che si occupano di elettrico e transizione.

Sul piatto per il nuovo anno ci sono 630 milioni di euro. Non è più previsto l’extra bonus del 50% introdotto dal governo Draghi per acquistare auto elettriche e ibride plug-in che portava il contributo fino a 7.500 euro per le famiglie con un Isee inferiore ai 35 mila euro. Per le auto elettriche il bonus va da un minimo di 3 mila euro ad un massimo di 5 mila con auto da rottamare, ma di categoria inferiore all’Euro 5. Per le Ibride Plug-In l’incentivo va da 2 mila, senza rottamazione, a 4 mila euro con rottamazione. Il contributo per le auto con motore tradizionale a basse emissioni è di 2 mila euro solo con rottamazione. Somma che accontenterà quasi 75 mila persone.

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