Prove

Bollo auto, la disunità d'italia

Questa (ibrida) o quella (vettura termica senza alcuna forma di elettrificazione), per me pari sono». A cantare non è Rigoletto, ma le Regioni che, metaforicamente scrivendo, alle auto con doppio motore le “suonano”. Sul fronte della tassa di possesso, nove su venti non prevedono vantaggi per i veicoli con due (o tre) motori. Sono, come evidenziato nella cartina a destra, Abruzzo, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Molise, Sardegna, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta. Nelle altre sono invece contemplate esenzioni più o meno sostanziose (totali o del 50%), di diversa durata (da un minimo di tre fino a un massimo di sei annualità) e legate ai fattori più diversi: tipo di alimentazione, classe di emissioni, eventuale rottamazione. Insomma, come succede in molti altri aspetti della vita quotidiana del­l’automobilista nazionale, tutto può cambiare in base al posto dove si vive. O meglio, per il caso del bollo, dove si ha la residenza.

Problemi d’interpretazione. Lo Stivale è diviso a metà anche per quanto riguarda la capacità degli amministratori di farsi capire dai propri amministrati. Vi risparmiamo gli esempi di prosa involuta e definizioni vaghe in cui ci s’imbatte scorrendo i tariffari di alcune Regioni, che ricorrono a definizioni a dir poco fantasiose. Un caso, però, valga per tutti: visto che la carta di circolazione non distingue tra mild e full (limitandosi a indicare, peraltro a pagina 3, le plug-in), quali considerazioni avranno spinto la giunta siciliana a prevedere esplicitamente l’esenzione per tre annualità soltanto per i due sistemi che prevedono la marcia in elettrico? E ancora: vi chiedete perché parliamo di annualità e non di anni? Perché non dappertutto il primo periodo d’imposta copre dodici mesi. Un’altra anomalia della burocrazia tricolore.

AbruzzoNessun vantaggio (3,12 €/kW)BasilicataEsenzione per cinque annualità; poi, tariffa base di 2,58 €/kWCalabriaNessun vantaggio (2,84 €/kW)CampaniaIbride a benzina e a gasolio: esenzione per tre annualità; poi, 3,12 €/kW.Ibride a benzina con rottamazione Euro 0-4 fino a 2.000 cm3: esenzione di cinque annualità; poi, 50% dell’importo.Ibridea gasolio con rottamazione di Euro 0-4 fino a 2.800 cm3. esenzione per cinque annualità; poi, 50% dell’importoEmilia- romagnaPer tutte le ibride, anche oltre i 100 kW di potenza, la tassa di possesso è di 2,58 €/kWFriuli-Venezia GiuliaNessun vantaggio (2,58 €/kW)Lazio:Nessun vantaggio (2,84 €/kW)LiguriaEsenzione totale dal pagamento per tre annualità. Poi, 2,84 €/kWLombardiaIbride a benzina: 50% dell’importo per cinque annualità (2,58 €/kW); tre annualità di esenzione in caso di rottamazione di vetture a gasolio, gasolio/Gpl e gasolio/metano fino a Euro 4 e benzina fino a Euro 2.Ibride a gasolio: nessuna agevolazioneMarcheIbride immatricolate tra il 2017 e il 2022: esenzione totale per sei annualità.Ibride immatricolate nel 2023 con potenza complessiva inferiore ai 66 kW (2,79 €/kW): stessi vantaggiMoliseNessun beneficio (2,76 €/kW)PiemonteIbride a benzina con potenza inferiore a 100 kW: esenzione totale per cinque anni.Ibride a gasolio: nessun beneficio (2,73 €/kW)PugliaEsenzione totale dal pagamento del bollo per sei annualità; poi, 25% dell’importo (2,58 €/kW)SardegnaNessun vantaggio (2,58 €/kW)SiciliaEsenzione per tre annualità per ibride full e plug-in; poi, 2,58 €/kWTentino-Alto AdigeIl sistema di esenzioni si basa sulle emissioni di CO2: cinque annualità per le auto fino a 30 g/km; tre fra i 31 e i 60; due tra 61 e 95; un’annualità per le ibride tra 95 e 135 g/km; nessun vantaggio con emissioni sopra i 135 g/km (Bolzano, 1,96 €/kW; Trento 1,99 €/kW)ToscanaNessuna agevolazione (2,71 €/kW)UmbriaNessun vantaggio (2,58 €/kW)Valle d’AostaNessun beneficio (2,58 €/kW)Veneto
Esenzione totale dal pagamento per tre annualità. Poi, 2,58 €/kW

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Omologazione: sulla carta sono (quasi) tutte uguali. Mentre ogni Regione diversifica quello che forse andrebbe uniformato, la carta di circolazione fa di ogni ibrida un fascio. Al punto P.3, infatti, è prevista un’unica definizione: ibrida, appunto. Bisogna andare fino a pagina 3 per leggere, nelle ultime righe, «veicolo ibrido a carica esterna», ovvero plug-in. Secondo la Motorizzazione civile e a lume di buon senso, questo permetterebbe alle amministrazioni locali di distinguere almeno queste ultime, mentre rimane irrisolta la questione mild-full. Di una classificazione più precisa si parla da tempo e non mancano le proposte. Sono due, fondamentalmente, le scuole di pensiero che si confrontano: una si basa sul dato assoluto delle emissioni, l’altra vorrebbe invece prendere in considerazione il rapporto tra la potenza elettrica e quella termica. Peccato, al di là delle valutazioni di merito, che continuino a rimanere soltanto proposte.

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