Salone delle auto d’epoca di Padova pensa al futuro. Ecco come cambierГ
Baccaglini pensa già al nuovo ciclo e alla nuova formula da ottobre 2023 a Bologna. “Per la Fiera di Padova, dopo il Covid e dopo una trasformazione delle fiere, non aveva senso tenere uno spazio così grande – spiega Baccaglini – per noi invece è fondamentale lo spazio. Metri quadri per crescere perché questa manifestazione sta crescendo di anno in anno. Così abbiamo scelto Bologna”. E il richiamo al Motor Show, ultima edizione 2017, salta subito in mente, così come sembra naturale collocare una delle più importanti manifestazioni delle auto e delle moto di un tempo nella Motor Valley.
Alla Fiera di Bologna, che ha raggiunto un accordo con l’ente che gestisce i padiglioni nella cittadina veneta, non vedono l’ora di studiare il nuovo format. “Di sicuro vorremmo sviluppare tutto il settore due ruote che causa mancanza di spazio non siamo mai riusciti a lanciare come filone. E poi iniziare con i raduni, in base agli anni e agli anniversari. E per fare queste due cose si servono 30 mila metri quadri in più. Solo per questo. Se dovessimo mettere in campo altre iniziative, di respiro internazionale, dovremmo incrementare ancora i metri quadri”.
E poi un appello alle istituzioni: “Evitiamo di demonizzare l’auto d’epoca. Non è solo cultura e storia del nostro Paese, ma un settore che dà da vivere a migliaia di persone”. In media, secondo una della federazione mondiale della auto storiche, in Italia ogni appassionato proprietario di un veicolo storico spende ogni anno circa 3.737 euro, così ripartiti: 2.524 euro per la manutenzione e l’uso del veicolo stesso, 645 euro per la partecipazione ad eventi e 568 euro per altre voci.
Non mancano gli appuntamenti tra le 5 mila auto storiche esposte a Padova. E ad accogliere i visitatori c’è la “Mostra Ferrari Classiche – I gioielli del Museo Enzo Ferrari di Modena ad Auto e Moto d’Epoca 2022”. Per la prima volta alla fiera di Padova si espone l’artigianalità, la dedizione, la tradizione e l’innovazione Ferrari. “La giusta celebrazione per i 75 anni del Cavallino Rampante – sottolinea Michele Pignatti Morano di Custoza, manager dei Musei di Modena e Maranello – la gente ha voglia di toccare con mano i modelli, di vivere l’esperienza dopo una forzata vita a distanza e in streaming”. E anche al Museo del Cavallino non si è ancora tornati ai 600 mila visitatori all’anno, ma ad agosto è stato un mese record: oltre 90 mila. “Siamo sulla strada giusta”, dice il direttore. Una collaborazione con Auto e Moto d’Epoca che potrebbe continuare, più forte anche per la vicinanza: “Per noi il territorio è fondamentale. Bologna è molto più vicina”.
Tanti gli appuntamenti del weekend. Alle 16 di oggi c’è la presentazione di “Peugeot Tipo 3, la prima auto a circolare in Italia” con l’autore Fabrizio Taiana che dialoga con Stefano Chiminelli (Libreria ASI), Benedetto Camerana, presidente Mauto, e Mariella Mengozzi, direttore Mauto. Sempre venerdì, alle 14.30 presso lo stand Aci è prevista la presentazione della mostra “The Golden Age Of Rally. Le grandi sfide” che sarà al Mauto di Torino organizzata dalla Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica. Alle 16.30 la presentazione del volume di Gianni Tonti “Reparto corse Lancia”, a cui partecipa l’autore, insieme ai piloti F1 Riccardo Patrese, Pierluigi Martini, Piercarlo Ghinzani. Imperdibile l’appuntamento di domani alle 12 negli spazi ASI, dove il “mitomondiale” Giacomo Agostini riceve il Premio ASI 2022 per il Motorismo Storico. In Aci alle ore 15 di sabato l’appuntamento è con “Il futuro dell’automobile storica: defiscalizzazione, circolazione e revisioni”.