Mercato

Veicoli commerciali, un declino inesorabile

Per il nono mese consecutivo le immatricolazioni di veicoli commerciali nel nostro Paese hanno fatto segnare una decrescita

Veicoli commerciali, un declino inesorabile

Anche ad ottobre, per il nono mese consecutivo, il mercato dei veicoli commerciali in Italia registra una flessione. Nel decimo mese dell’anno sono state 13.800 le immatricolazioni con cui ha fatto i conti il settore nel nostro Paese, il 9,7% di quelle accumulate ad ottobre dello scorso anno quando erano state 15.288. Un dato che peggiora quindi la situazione legata al cumulato dall’inizio dell’anno: con 134.178 immatricolazioni, la flessione da gennaio ad ottobre è stata del 12,2%, pari a una perdita di circa 19.000 veicoli rispetto allo stesso periodo del 2021.

Per quello che riguarda i primi tre trimestri dell’anno, la struttura del mercato confrontata con lo stesso periodo dello scorso anno conferma un calo dei privati del 26,3%, al 18,8% di quota. In flessione anche le società, al 41,5% di share, così come il noleggio a breve termine, che ha fatto i conti con una decrescita del 27%, fermandosi al 4,6% di quota di mercato. Il noleggio a lungo termine si conferma invece l’unico canale in crescita, con una quota che arriva al 30,3% del totale, guadagnando 7,6 punti percentuali. Quanto alle motorizzazioni, il diesel perde 8,7 punti, scendendo al 76,1% di quota, mentre il benzina continua a crescere sfiorando il 6% del totale. Bene anche il Gpl, in crescita fino al 3% di share, al contrario del metano che riduce la rappresentatività all’1,5%. Menzione a parte per il segmento elettrificato: i veicoli ibridi salgono al 10,8% di share, gli elettrici invece al 2,4% delle preferenze.

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“Per una ripresa del mercato e per uno sviluppo accelerato della mobilità a zero o bassissime emissioni anche per le merci e non solo per le persone, l’UNRAE ha le idee chiare su cosa proporre al nuovo Governo e si dice pronta e disponibile al confronto – ha commentato Michele Crisci, Presidente di Unrae – I temi da affrontare sono diversi, in particolare la predisposizione di una rete infrastrutturale con una serie di misure che ne agevolino la realizzazione, quali sgravi fiscali per l’installazione di ricariche private, credito di imposta per gli investimenti in ricariche fast charge, emanazione di un preciso e puntuale cronoprogramma con obiettivi per singola area geografica e tipologia di strada e accelerazione nell’emanazione delle norme attuative dei provvedimenti in materia. Ma per accelerare lo svecchiamento del parco veicolare serve anche l’estensione degli incentivi ad alimentazioni diverse dall’elettrico a fronte di rottamazione, con importi decrescenti in funzione dell’alimentazione e della massa”.

FP | Andrea Trezza RIPRODUZIONE RISERVATA

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