Mercato

Veicoli commerciali, trend negativo in tutto il 2022

L'anno che si è appena concluso non ha regalato grosse soddisfazioni ai veicoli commerciali in Italia, la decrescita è stata del 13%

Veicoli commerciali, trend negativo in tutto il 2022

E’ stato un 2022 da dimenticare per i veicoli commerciali sul mercato italiano. L’intero anno ha segnato infatti una flessione del 13% con 160.830 immatricolazioni, il che significa che sono stati venduti 24.000 veicoli in meno rispetto a gennaio-dicembre 2021. Una decrescita a doppia cifra che rispecchia anche i dati relativi al solo mese di dicembre: -14,6% il, trend relativo al dodicesimo mese dello scorso anno, con 14.165 veicoli immatricolati contro i 16.581 dello stesso mese del 2021.

“Gli incentivi destinati ai soli veicoli commerciali elettrici non hanno portato uno sviluppo più accelerato della mobilità urbana delle merci a zero o bassissime emissioni, considerato che dei 10 milioni stanziati ne sono stati utilizzati appena 1,5 milioni circa. Tantomeno, quindi, potevano rilanciare i volumi del mercato nel suo complesso – ha commentato il Presidente dell’UNRAE, Michele Crisci – Gli incentivi 2023, prenotabili dal 10 gennaio scorso, prevedono un fondo di 15 milioni destinato, ancora una volta, esclusivamente ai veicoli elettrici che rappresentano solo il 2,6% del nostro mercato. Questi incentivi non possono apportare alcun beneficio nel contrasto al progressivo invecchiamento del nostro parco circolante, caratterizzato a giugno 2022 da un’età media di 14 anni e composto ancora per oltre il 42% da veicoli ante Euro 4 su un totale di 4.180.000 unità, per la cui sostituzione completa a volumi attuali sarebbero necessari 22,5 anni”. Le quote di mercato relative alle singole alimentazioni parlano chiaro in questo senso: pur guadagnando terreno i veicoli ibridi si sono fermati all’11,1% di share, gli ibridi plug-in allo 0,4% del totale e gli elettrici solo al 2,6% delle preferenze.

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E’ necessario quindi accelerare la realizzazione di una rete infrastrutturale adeguata: da questo punto di vista l’UNRAE suggerisce di introdurre un credito d’imposta al 50% per gli investimenti in ricariche fast private dal 2023 al 2025, una rapida emanazione delle norme attuative dei provvedimenti in materia e l’indicazione di un preciso e puntuale cronoprogramma per stabilire sia gli obiettivi cogenti di numerosità dei punti di ricarica pubblici per singola area geografica e tipologia stradale, sia la realizzazione di infrastrutture di ricarica sulle autostrade.

FP | Andrea Trezza RIPRODUZIONE RISERVATA

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