La lettera su aziende, incentivi e rinnovo del parco auto italiano
Pur con qualche segnale un po’ più incoraggiante negli ultimi mesi, il mercato auto italiano è sempre in difficoltà e non riesce a riprendere un buon ritmo. Arriva così un appello da Michele Crisci, il presidente Unrae, con una lettera inviata a Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, sulle necessità del settore automotive.
Le aziende
Come poterlo fare? “Dando direzioni chiare al mercato sull’accoglimento delle nuove tecnologie, perché solo un mercato in salute, e quello italiano non lo è più da tempo, può rappresentare un’interessante area dove investire”. Quello a cui stiamo assistendo in Italia “è una serie di provvedimenti poco pragmatici”.
Gli incentivi
Il riferimento è, in primis, agli incentivi: “Prima sono stati ben pensati su base triennale e poi sono stati rovinati da limitazioni senza senso, quali le soglie di prezzo o l’esclusione delle aziende, che di fatto ne hanno completamente sterilizzato l’efficacia”. Inoltre, c’è “una cronica assenza di una revisione fiscale sull’automotive”. Di conseguenza, l’Italia “è l’unico paese europeo che retrocede nelle vendite di auto con la spina e resta fanalino di coda dei 5 major market europei”.
Il cambio del parco circolante
Ultimo, ma non certo meno importante, il tema del parco auto circolante. “Il parco auto, così come quello dei veicoli commerciali, va rinnovato con somma urgenza – prosegue Crisci – Le auto legate ai cicli omologativi ante Euro 5 vanno gradualmente ma velocemente sostituite aiutando chi non è in grado di farlo con scivoli verso ibridi o piccoli endotermici nuovi e/o usati di ultima generazione. Non possiamo pensare e nemmeno aspettare che sia l’elettrico o l’idrogeno la soluzione”.
In conclusione: “Serve pragmatismo. Abbracciare le nuove tecnologie velocizzandone l’adozione a partire dai soggetti che hanno la disponibilità di farlo, velocizzando al contempo, l’abbattimento dei costi e dei prezzi, questo è l’unico modo per aumentarne la diffusione per tutti – l’appello finale del presidente Unrae – Solo le nuove tecnologie ed il loro accoglimento possono difendere il tessuto sociale ed economico di questo meraviglioso Paese, accrescendone il PIL, per il benessere di tutti”.