- Un’auto fuori dai canoni
- Il suo scopo
- Perché Michelin PLR
- Dimensioni importanti
- Due motori Chevrolet
- Attenzione alla ruota “nascosta”
- A cosa serviva l’undicesima ruota?
- E il carburante?
- Oggi è tutto diverso
- C’è un esemplare esistente
Un’auto con 2 motori e 10 ruote? E’ esistita veramente. Si chiamava Michelin PLR e usava come base la mitica Citroen DS. Come si intuisce dal nome, a costruire questa versione è stata stessa la Michelin, la famosa azienda produttrice di pneumatici.
Si trattava di un veicolo progettato per testare pneumatici per semirimorchi ad alta velocità.
La vettura era larga 2,5 metri e pesava 9,5 tonnellate. La sua particolarità era nell’aspetto oltre che nella progettazione. L’auto presentava infatti 10 ruote, di cui 4 anteriori sterzanti, più una che si trovava al suo interno.
photo Michelin
Un’auto fuori dai canoni
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Il suo scopo
L’auto, realizzata nel 1972 dall’azienda di pneumatici, era stata progettata per testare gomme per semirimorchi ad alta velocità. L’esemplare usava come base la mitica Citroen DS.
photo Michelin
Perché Michelin PLR
C’è chi la chiamava Michelin PLR, chi Citroen PLR, chi Citroen Centipede, che è decisamente più appropriato. PLR è l’acronimo di Poids Lourd Rapide che significa “Fast heavyweight truck“.
Dimensioni importanti
Come anticipato la vettura base era la Citroen DS. Ma si ipotizza possa essere stata usata la Citroen DS Safari, la versione station wagon. Questo giustificherebbe quella distanza di 7 metri tra il centro del primo asse e l’ultimo (la lunghezza complessiva dell’auto è di circa 7,5 metri). Per dare dei numeri, questa vettura era larga 2,45 metri e pesava 9,15 tonnellate.
photo Michelin
Due motori Chevrolet
La Michelin PLR presentava 10 ruote visibili, di cui le 4 anteriori sterzanti, più una contenuta nell’auto. Le 6 ruote posteriori, invece, ricevevano la coppia dai due motori V8 da 5,7 litri presi in prestito da due Chevrolet Corvette C3. Ogni motore sprigionava circa 350 cv, per un totale di 700 cv di potenza. L’auto poteva raggiungere raggiungere i 178 km/h di velocità massima.
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Attenzione alla ruota “nascosta”
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A cosa serviva l’undicesima ruota?
Michelin aveva bisogno di un modo per testare pneumatici per autocarri commerciali di grandi dimensioni ad alta velocità, senza preoccuparsi di cosa sarebbe successo in caso di esplosioni. Se il grosso pneumatico al centro, non visibile, fosse esploso, ci sarebbero stati gli altri 10 pneumatici per continuare a tenere l’auto sotto controllo.
photo Michelin
E il carburante?
Per poter muovere l’auto senza particolari problemi di autonomia, in termini di quantitativo di benzina, gli ingegneri Michelin hanno dovuto prevedere l’installazione di due serbatoi di una capienza pari a 105 litri ciascuno, per un totale, quindi, di 210 litri.
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Oggi è tutto diverso
Al giorno d’oggi, i metodi di prova per gli pneumatici dei veicoli commerciali sono molto diversi, perché la tecnologia è molto migliorata rispetto ad alcuni decenni fa. Si possono eseguire test all’interno di laboratori con macchinari avanzati.
photo Stellantis
C’è un esemplare esistente
Costruita nel 1972, La Michelin PLR “millepiedi” ha servito l’azienda di pneumatici fino agli anni ‘90. Questa stravagante vettura è oggi visibile e ammirabile presso il bellissimo museo “l’Aventure Michelin” di Clermont Ferrand.