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Turbo integrato nella testata: Stellantis prepara la rivoluzione nei motori

FCA US LLC ha brevettato una soluzione per ridurre costi, vibrazioni ed emissioni di un termico turbocompresso

Turbo integrato nella testata: Stellantis prepara la rivoluzione nei motori

Il percorso di elettrificazione prosegue senza sosta, ma questo non scoraggia alcuni attori dell’industria dall’investire investire nel motore termico, finanziando attività di ricerca e sviluppo. Tra queste rientra Stellantis, che a inizio febbraio ha registrato presso lo United States Trademark & Patent Office un brevetto per la realizzazione di un motore a combustione interna con turbocompressore integrato nella testata. Stando alle riflessioni riportate nel brevetto, la soluzione permetterà di ridurre costi di produzione, rumori, vibrazioni ed emissioni inquinanti a freddo.

Le enormi temperature e le vibrazioni sperimentate attorno al turbocompressore tradizionalmente richiedono l’impiego di materiali premium spesso arricchiti con nickel e cromo, andando ad innalzare i costi. Questo riguarda specialmente tutta la componentistica limitrofa come guarnizioni, condotti e viteria, realizzati in materiali ad alta resistenza termica. Stellantis ha invece intenzione di includere in un blocco unico testata, corpo turbina, corpo compressione e wastegate, il tutto realizzato tramite fusione. Al suo interno troverebbero poi posto le due giranti del turbo.

I vantaggi
I benefici di una simile tecnica produttiva sarebbero molteplici. I più intuitivi sono la riduzione degli ingombri e dei costi, rimuovendo parte dei componenti presenti in un’architettura tradizionale. La riduzione del numero di componenti inoltre permetterebbe di accorciare le tempistiche di assemblaggio, eliminando alcuni passaggi in catena di produzione. Inoltre, venendo meno diverse parti, vibrazioni e rumori risulterebbero attenuati a beneficio del comfort per i passeggeri.

Ultimo, ma non per importanza, è l’aspetto sulle emissioni. Il brevetto evidenzia infatti una riduzione delle emissioni inquinanti dopo l’accensione, associate a quelle fasi in cui il catalizzatore non ha ancora raggiunto la corretta temperatura operativa. Compattando motore e turbina si va infatti ad accorciare tutta la linea di scarico, abbattendone l’inerzia termica e favorendo un più rapido riscaldamento del gruppo catalitico. Al momento non vi sono annunci ufficiali da parte di Stellantis, ma il recente brevetto apre alla possibilità che alcuni futuri modelli dell’ex gruppo FCA possano essere provvisti di un motore termico ultra-compatto.

FP | Carlo Platella RIPRODUZIONE RISERVATA

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