Classiche

Tre spider italiane che hanno fatto la storia

Auto dal fascino intramontabile, espressione di un design che probabilmente non si vedrà mai più: ecco tre indimenticabili esempi di classiche en plein air

Design distintivo, elegante e iconico fuori, animo nobile all’interno dell’abitacolo. Il fascino delle spider, delle vetture en plein-air, da vento tra i capelli, è qualcosa di intramontabile, anche se il mondo dell’auto ha preso una direzione decisamente opposta. Quando le quattro ruote si muovevano in quella direzione però, era facile vedere capolavori di stile, che hanno segnato epoche di motori e che ora sono entrate nell’immaginario collettivo. Stilare una classifica sarebbe un compito arduo per chiunque data la bellezza e l’unicità di ogni spider. Per facilitarci il compito, abbiamo deciso di scegliere tre capolavori italiani del genere, tre vetture dal blasone importante e dal design inimitabile. Un’Alfa Romeo, una Ferrari e una Lancia.

Lamborghini Miura SV del 1972 all’asta

Partiamo proprio da quest’ultima. Una delle più belle auto mai costruite al mondo, così è stata definita Lancia Aurelia B24 che nel 1955 debuttò al Salone di Bruxelles estasiando il pubblico grazie al suo stile unico ed elegante. Nata dalla matita di Pinin Farina e dagli stilisti più accreditati dell’epoca, la B24 fu prodotta in soli 240 esemplari: 59 con guida a destra e 181 con guida a sinistra. Al centro della calandra c’era il classico scudo Lancia, ai cui lati trovava posto il paraurti separato in due sezioni a forma di “ala” mentre al centro del cofano si stagliava una presa d’aria. L’impostazione della vettura rimase sempre particolarmente originale, con l’abitacolo posto praticamente al centro tra baule e cofano motore. Le linee ispiravano una purezza mai vista prima, come sottolineato anche dall’assenza delle maniglie delle portiere all’esterno. La Lancia Aurelia B24 è diventata famosa anche sul grande schermo grazie al film “Il sorpasso” che nel 1962 vide questa splendida spider protagonista insieme ad un giovane Vittorio Gassman.

Andando avanti di soli due anni, nel 1957, ecco un altro capolavoro a cielo aperto. Si tratta della Ferrari 250 GT California, che nel nome porta l’esigenza del Commendatore di rispondere alle richieste insistenti provenienti da oltre Oceano. Gli americani cercavano il glamour con il Cavallino e così a Maranello decisero di dare vita ad una dodici cilindri en plein-air. A firmarla ci pensò Scaglietti che diede vita ad un’altra icona senza tempo, una delle più apprezzate auto classiche di sempre.

tre spider italiane che hanno fatto la storia

Già all’epoca il suo prezzo era tra i più alti, circa 6 milioni di lire, ma con il passare degli anni la 250 GT California è diventata ancora più esclusiva tanto che quella appartenuta all’attore James Coburn è stata battuta all’asta al prezzo di 7 milioni di euro. Sportiva ed elegante, era adatta ai palcoscenici del jet set ma ebbe fortuna anche nel mondo sportivo, con il quinto posto alla 24 Ore di Le Mans del 1959. Fu prodotta in poco più di 100 esemplari fino al 1963.

tre spider italiane che hanno fatto la storia

Infine arriviamo al 1966, precisamente al 66° Salone dell’Auto di Ginevra. Tra le novità esposte alla celebre kermesse svizzera c’è una vettura che avrebbe segnato un’epoca: l’Alfa Romeo Duetto Spider, l’ultimo manifesto di Battista Pininfarina che morì a poche settimane di distanza dal debutto di un modello che aveva seguito attentamente in tutto il suo sviluppo. La prima serie, divenne celebre grazie alla sua forma che richiama “l’osso di seppia”, una soluzione di design che suscitò grande interesse e la rese unica, permettendole di raccogliere la pesante eredità di Giulia e sopratutto di Giulietta Spider. Anche in questo caso il cinema le diede un respiro internazionale e intramontabile grazie alla sua apparizione ne “Il Laureato” con Dustin Hoffman, prima di una lunga serie di comparse cinematografiche. Un’altra spider che completa un terzetto di italiane da sogno, icone di uno stile senza tempo.

FP | Gianluca Sepe
@SepeGianlu RIPRODUZIONE RISERVATA

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