Mentre i prezzi aumentano, l’Esecutivo esclude la riduzione delle tasse su benzina e diesel, ma prepara le colonnine di ricarica dai benzinai
Quasi nessuna tregua per gli automobilisti italiani, costretti ogni giorno a spendere di più per fare il pieno di benzina e diesel all’auto. Anche oggi aumentano i prezzi medi nelle stazioni di rifornimento, arrivati ormai a 1,8-2,1 euro al litro (€/l), con punte molto alte in autostrada.
Colpa soprattutto della crisi in Medio Oriente, dove la guerra fra Israele e Hamas (che non trovano l’accordo per un “cessate il fuoco”) mette a rischio le forniture del petrolio e, a cascata, dei carburanti.
Estrazioni di petrolio
Il Brent – benchmark di riferimento in Europa – viaggia ora sugli 89-90 dollari al barile ($/b), mentre il Wti – West Texas Intermediate, benchmark di riferimento in America – si aggira intorno agli 85,5 $/b. Allargando poi lo sguardo a tutto il 2024, l’Agenzia internazionale dell’Energia (Iea) prevede che il Brent chiuderà l’anno a 88,55 $/b.
- petrolio Brent: 89-90 $/b
- petrolio Wti: 85,5 $/b
Nessun taglio alle accise
Ma il titolare del dicastero esclude qualsiasi possibilità, perché il livello dei prezzi di oggi è “ben diverso” da quello trovato dal precedente Governo, costretto alla sforbiciata (costata “1 miliardo di euro al mese”) solo dopo che era stato “sfondato il tetto dei 2,3 euro al litro”.
Il ministro Adolfo Urso risponde al Question time alla Camera
“Nelle prossime settimane presenteremo un progetto di riforma strutturale nel settore dei carburanti. Abbiamo predisposto un disegno di legge che prevede un riordino organico del settore secondo tre linee direttrici.
La prima riguarda la regolamentazione del regime di autorizzazione per l’attività di distruzione dei carburanti. Secondo obiettivo è la tutela delle condizioni lavorative, per evitare abusi di dipendenza economica nel rapporto fra titolari e gestori degli impianti. La terza direttrice è incentivare bonifica e riconversione di parte degli impianti verso l’elettrico, favorendo la chiusura dei punti obsoleti o non efficienti”.
I prezzi alla pompa
Vediamo ora i prezzi dei carburanti di oggi pubblicati da Quotidiano Energia (QE) ed elaborati sulla base delle comunicazioni dei singoli gestori all’Osservatorio del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit).
Il prezzo medio nazionale in modalità self della benzina si attesta a 1,915 euro/litro, coi vari marchi compresi fra 1,909 e 1,929 euro/litro (media no logo a 1,9 euro/litro). Venendo al servito, la media è di 2,051 euro/litro, con le compagnie che oscillano fra 1,992 e 2,133 euro/litro (no logo 1,954).
Quanto al prezzo del diesel, la media in modalità self è pari a 1,814 euro/litro, coi singoli player posizionati fra 1,804 e 1,826 euro/litro (no logo a 1,799 euro/litro), mentre al servito si arriva a 1,954 euro/litro, con le diverse aziende fra 1,89 e 2,031 euro/litro (no logo 1,854).
Il Gpl si muove infine fra 0,722 e 0,743 euro/litro (no logo 0,709), mentre il prezzo del metano si posiziona in media fra 1,306 e 1,421 euro/kg (no logo 1,314).
Carburante | Prezzo self-service (€/l) | Prezzo servito (€/l) |
Benzina | 1,915 | 2,051 |
Diesel | 1,814 | 1,954 |
Gpl | / | 0,722-0,743 |
Metano | / | 1,306-1,421 (€/kg) |