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Sensori Lidar sul gatto delle nevi, piste da sci perfette

I mezzi per battere i percorsi montani per gli sport invernali sono sempre più tecnologici e sono dotati di sensori ad alta precisione

Sensori Lidar sul gatto delle nevi, piste da sci perfette

Chi ha la fortuna e la possibilità di trascorrere del tempo in montagna per sciare, spesso si imbatte in piste battute alla perfezione. I margini e il disegno che viene dato ai percorsi dedicati agli sport invernali non sono soltanto frutto del lavoro certosino dell’uomo ma anche in questo caso la tecnologia si è dimostrata negli ultimi anni un valido alleato. Per battere e perfezionare le piste da sci, il gatto delle nevi può contare infatti sui più recenti sistemi tra sui sensori Lidar dedicati che consentono di monitorare e analizzare ogni centimetro del percorso, evitando imperfezioni e restituendo così un manto nevoso sicuro e in grado di far divertire gli sciatori.

Entrare in un mezzo dedicato a questa attività può lasciare esterrefatti: la plancia di un gatto delle nevi è tutt’altro che semplice e mostra una strumentazione high-tech per portare a termine lavori ad alta precisione anche in condizioni difficili. Su un mezzo di PistenBully ad esempio, ditta tedesca specializzata in questa tipologia di veicoli, sono installati gli Snowsat Lidar per misurare la profondità della neve e aiutare l’autista a capire come e dove spostare l’eccesso. Se prima si faceva riferimento a semplici misurazioni di profondità sotto al mezzo, ora è possibile sfruttare una visione più ampia, con i sensori che anticipano fino a 50 m davanti all’aratro e persino ai lati della direzione di marcia prevista.

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Un sensore sul tetto che acquisisce 200.000 punti dato al secondo e consente al computer di vedere un’area di 2.600 m², mostrando i punti alti in verde e le macchie sottili in rosso, su uno dei monitor in cabina. L’azienda dietro la tecnologia Snowsat afferma che rende meno dispendiosa in termini di tempo la “pulizia” delle piste da sci, il che riduce anche i costi e le emissioni di carbonio. È anche più sicuro per gli operatori perché mostra eventuali ostacoli sul cammino e rocce, consentendo di effettuare questi lavori anche quando la visibilità è ridotta a causa delle condizioni meteorologiche avverse.

FP | Gianluca Sepe
@SepeGianlu RIPRODUZIONE RISERVATA

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