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SBK | Petrucci: "Guido in allerta, non mi sento sicuro sulla moto"

Vedere Danilo Petrucci in circuito e vederlo indossare tuta e casco per salire in sella alla sua Ducati e disputare il venerdì di libere del round di Misano è forse una delle notizie più belle del fine settimana romagnolo. Il pilota del team Barni è infatti rientrato dopo un brutto infortunio in allenamento con il motocross che ha messo seriamente a rischio la sua carriera. “Non ero sicuro di poterlo raccontare”, diceva Petrux parlando dell’incidente.

Invece non solo l’ha raccontato, ma ha anche combattuto contro il dolore, scendendo oggi in pista per le due sessioni di libere, concluse con il 15° crono nella classifica combinata (14° nelle FP1 e 12° nelle FP2). In termini di tempi, il ternano si può ritenere abbastanza soddisfatto se pensa alle difficoltà fisiche. Tuttavia, il vero problema di Petrux è l’approccio alla pista, più guardingo e meno d’istinto.

“Sono felice di essere qui, è dura da immaginare la sensazione che si ha quando c’è tanto dolore”, esordisce Petrucci parlando con i media, tra cui Motorsport.com. “Pensavo di soffrire di meno, stamattina non andava tanto male, ma giro dopo giro è diventato molto difficile frenare. Quando senti dolore ti viene anche mal di testa, quindi mi sento tanto stanco”.

È visibilmente provato al termine del venerdì di libere, ma non solo per il fisico. La mente è importante e le sensazioni di insicurezza in sella alla Ducati sono tutt’altro che positive: “Anche se il feeling con la moto non è così male, non mi sento sicuro con la moto. Non perché mi manchi qualcosa, ma sento dolore a ogni curva e vivo sempre in allerta, così sono più rigido sulla moto”.

Il ternano confida di non essere nemmeno così sicuro di riuscire a disputare l’intero round: “È solo il primo giorno. Non so se riuscirò a completare il weekend, proverò a disputare le gare domani. C’è una grande infiammazione sulla spalla destra, più si sollecita e peggio è. Le fratture sono state tutte fissate, il problema nella guida è solo la spalla. Questa mattina non ho preso antidolorifici, spingendo sempre di più sentivo molto dolore”.

Danilo Petrucci, Barni Racing Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

“Oggi pomeriggio ho fatto solo l’ultimo quarto d’ora. Non sono nemmeno andato malissimo, ma guido con uno stato d’allerta e non mi sento sicuro sopra la moto. So che non posso cadere, ma non posso nemmeno girare due secondi più piano, altrimenti non ha senso. È una situazione in cui qualsiasi cosa fai, sbagli. Stare a casa forse aveva più senso, ma non potevo rimanere con il dubbio di non averci provato”, confessa Petrux.

Nonostante le paure, lo spirito del pilota non va via e, quando gli viene chiesto se forse non fosse stato meglio attendere ancora un po’, sorride e afferma che la voglia di mettersi alla prova era troppo forte, pur conoscendo le difficoltà: “Non è facile prenderla tranquillamente, perché quando vai e ti senti bene, ci vuoi provare. Ma poi inizi a sentire il dolore curva dopo curva e non è bello. Se dovessi dire la verità, ieri mattina e anche stamattina, mi sentivo bene. Più mi sforzo e più mi inguaio, diciamo”.

“Vediamo domani come mi sveglio. Se mi sento peggio, posso pensare di fermarmi, ma se mi sento bene provo almeno a fare la Superpole e andare in gara. Ma non voglio peggiorare la situazione, voglio essere in forma per Donington. Questo weekend è giusto un test per capire com’è la situazione. Se non scendi in pista e non provi, non puoi saperlo. Era importante provare per noi, almeno oggi. Non c’è bisogno di rischiare? È vero, ma se sono qui voglio correre. Perché non provarci? In questo momento mi sento molto male”, conclude.

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