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SBK | Bautista: “Orgoglioso del titolo, con Ducati abbiamo lavorato tanto”

È un 2022 da record quello di Ducati, che ha fatto doppietta in MotoGP e Superbike vincendo il mondiale con Pecco Bagnaia e con Alvaro Bautista. Lo spagnolo, in ordine cronologico, è stato il primo a riportare il titolo a Borgo Panigale dopo ben undici anni di digiuno. L’ultimo campione del mondo delle derivate di serie era stato Carlos Checa nel 2011.

Ma dopo molte stagioni di sofferenza e bocconi amari mandati giù, sembra che il vento stia cambiando e nel 2022 il dominio Ducati è stato impressionante. Per celebrare i campioni, Bologna si è tinta di rosso e nella giornata odierna ha ospitato in Piazza Maggiore la festa Ducati, a cui hanno presenziato proprio i due campioni del mondo in carica, Bagnaia e Bautista.

Quello di Alvaro è stato un dominio incredibile, che era partito nel 2019 con le 11 vittorie consecutive inanellate a inizio stagione. All’epoca sia Bautista sia la Panigale V4R erano debuttanti in Superbike, eppure avevano fatto sognare i tifosi di tutto il mondo. L’impresa però era stata solo sfiorata e si è dovuto attendere altri due anni prima di tornare a festeggiare. Tornato a Borgo Panigale dopo due anni in Honda, il pilota di Talavera de la Reina era diverso, più consapevole e maturo. Così lo era anche la quattro cilindri, che nel frattempo è cresciuta.

I due hanno riformato un binomio vincente, che non ha dominato in modo netto come avevamo visto tre anni fa, ma ha lavorato con intelligenza e costanza, arrivando a coronare finalmente il sogno in Indonesia, con un round di anticipo rispetto alla fine della stagione. Si è trattato di una grande impresa, di cui Bautista va molto fiero, come dichiarato oggi a Bologna durante la festa: “Quando ho tagliato il traguardo più o meno ho capito cosa avevo fatto. È molto bello perché è stata una soddisfazione molto importante, mi sento molto orgoglioso di questo titolo perché penso di aver lavorato molto con la squadra”.

“Abbiamo fatto un lavoro quasi perfetto, si può sempre migliorare, ma questo è stato un lavoro incredibile”, prosegue Bautista. “In Ducati ho ritrovato una moto molto più competitiva di tre anni fa, forse come performance era molto simile, ma tutti i problemi di quella che all’epoca era una moto nuova erano stati migliorati. L’ho trovata più competitiva, più equilibrata, Ducati ha fatto un lavoro pazzesco sulla moto. È stato un anno positivo, che abbiamo festeggiato qui con tutte le persone di Ducati, con la famiglia e gli amici”.

sbk | bautista: “orgoglioso del titolo, con ducati abbiamo lavorato tanto”

Claudio Domenicali, CEO Ducati Motor Holding, Pecco Bagnaia, Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati e Gigi Dall’Igna, Ducati Corse General Manager

Photo by: Matteo Nugnes

Nel 2023, l’uomo da battere sarà dunque il nuovo binomio vincente Bautista-Ducati, che si presenterà ai nastri di partenza da campione del mondo. Tuttavia, lo spagnolo non sente di avere una posizione privilegiata e pensa che il prossimo anno si azzeri tutto: “Partire come uomo da battere? Sinceramene non mi cambia tanto, perché il mio modo di affrontare le gare sarà lo stesso, cercherò di fare il massimo. Purtroppo sono vecchio e quindi non sarà una stagione in cui dovrò dimostrare di aver vinto. Partiremo tutti dallo stesso livello e proveremo a costruire cercando di fare meno errori possibile e dando il massimo”.

In attesa che arrivi il 2023, Bautista si gode ancora un po’ l’impresa del 2022 e rivive il suo momento più bello della stagione: “Ci sono stati momenti molto belli, ma se devo sceglierne uno, togliendo il titolo di Mandalika, direi la Superpole Race in Australia perché avevo fatto una scelta di gomme folle. Anzi, credo che tutta la mia squadra avesse pensato ‘il nostro campione ha perso la testa’. Aveva appena smesso di piovere, la pista era bagnata e c’era molto vento. Erano condizioni che avevo trovato spesso in MotoGP, sapevo che la pista si sarebbe asciugata velocemente, quindi ho fatto una scommessa mettendo le slick. Sono stato molto attento alle prime curve partendo bene. Lì ho dimostrato a me stesso di avere pazienza e confidenza. Ero concentrato e il lavoro fatto in questi anni mi ha fatto capire di avere pazienza e in quella gara ho dato prova di tutto questo lavoro. Al primo giro ero 16° ma l’ho vinta, perché non si trattava solo di essere più forte, ma anche più intelligente e saper gestire la situazione. Sono molto orgoglioso di questa gara”.

Tuttavia, il 2023 è alle porte e da gennaio si riparte per i test. La stagione inizierà a febbraio proprio da dove è finita, Phillip Island ospiterà il round di apertura del campionato e da lì si partirà per provare a riconfermarsi. Cosa chiedere a Ducati per il 2023? Entrambi hanno le idee chiare: “Penso che sia inutile dire cosa voglio, perché è già molto importante quello che abbiamo fatto. Abbiamo dato il massimo facendo il meglio e quindi dobbiamo solo continuare a fare ciò che abbiamo fatto fino ad ora. Mi aspetto di essere come quest’anno, ma anche un po’ meglio. Ducati ed io abbiamo la stessa mentalità, le richieste valgono per entrambi e sono reciproche. È facile, non dobbiamo chiedere perché tutti vogliamo la stessa cosa”.

Ducati ha inoltre abbracciato il progetto MotoE, dal prossimo anno fornirà i prototipi interamente elettrici e Bautista non nasconde la curiosità di provarla. Tuttavia, il fascino della MotoGP resta ancora molto forte e lo spagnolo esprime un desiderio: “Mi piacerebbe fare qualche giro sulla MotoGP perché mi manca quella sensazione di potenza che ti dà quella moto lì. Mi piacerebbe fare qualche test per divertimento, sarebbe molto bello. La MotoE? Sono curioso di sapere come va, ma se dovessi scegliere, proverei la MotoGP”.

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