Sbarca in Italia Ineos Grenadier, il 4X4 del futuro con il cuore ‘antico
“Per il Grenadier la domanda è già superiore alla nostra capacità produttiva” spiega Gavioli, che segnala l’ottima accoglienza avuta sui principali mercati europei: ma nel 2023 il rischio è di lasciare delusi molti clienti, visto che “vogliamo partire con produzione ridotta ma con livelli qualitativi elevatissimi” e solo nel 2024, lavorando Hambach a due turni, “dovremmo toccare una produzione di 30 mila unità, che sarà saturata, per poi pensare a un terzo turno”. Il fatto è che “il prossimo anno vorremmo anche entrare in America, dove i primi test hanno dato numeri incredibili” e questo inevitabilmente dovrebbe aumentare le richieste. Un successo annunciato che nasce – continua il manager Ineos – “da una passione e da un’esigenza”.
La passione è quella del proprietario del marchio, sir Jim Ratcliffe, l’uomo più ricco d’Inghilterra (patrimonio stimato in 13 miliardi di sterline), con una grande propensione per le attività estreme, dal vincente team Ineos di ciclismo alla scuderia di F1 Ineos Petronas Mercedes, di cui è socio di maggioranza. L’esigenza è quella rilevata dallo stesso Ratcliffe, che aveva notato la scomparsa dal mercato “del classico fuoristrada con prestazioni da ‘cavallo da lavoro'”.
In neanche 5 anni, ricorrendo a collaborazioni con i migliori partner del settore, il Grenadier è passato da una idea a un prodotto finito, il primo di una gamma destinata a espandersi: “Entriamo sul mercato con un veicolo molto convenzionale, con le ridotte e il bloccaggio dei differenziali, una scelta ci sta aprendo un mercato più grande di quanto immaginavamo. Il prossimo anno arriverà un pickup e più in la’ un modello elettrico”, ma di dimensioni meno impegnative rispetto al Grenadier, lungo 4,85 metri, con una capacità di traino frenato di 3,5 tonnellate, uno spazio di carico di oltre 2.000 litri e un verricello con capacità di 5,5 tonnellate.
Per il lancio del nuovo brand – spiega Gavioli – “siamo partiti con un sistema di ‘agenzie’, in Italia abbiamo 12 partner con un nuovo approccio molto più semplice rispetto al mandato di concessione”: in Italia sarà fondamentale il rapporto ‘fisico’ perché “si paga lo scotto di una propensione all’acquisto digitale inferiore ad altri mercati: da noi quasi tutti vogliono andare dall’agente vedere e toccare il veicolo”. Comunque, conclude Gavioli, “abbiamo avuto oltre 2 mila segnalazioni e centinaia di manifestazioni di interesse all’acquisto, oltre a molti pre-ordini già partiti. Il tutto verso un marchio appena lanciato sul mercato”, segno che l’attenzione è forte.