Roma, incubo taxi tra attese infinite e flop doppia guida: la applicano solo 60 su 7.672
La questione taxi da mesi è in cima all’agenda del Campidoglio. L’intento è quello di aumentare le licenze anche e soprattutto in vista del Giubileo. Intanto, però, con il turismo alle stelle (250mila posti letto sold out in questi giorni) le auto bianche latitano: le si riesce a trovare solo su prenotazione (parecchie ore prima) mentre per strada fermarne una è quasi impossibile.
Il risultato? Se Sex and the city fosse stato ambientato a Roma e Carrie Bradshaw avesse mantenuto la sua abitudine di spostarsi in taxi come a New York, si sarebbe sicuramente convertita alle sneakers, dovendo camminare chilometri e chilometri per una macchina o aspettare in piedi ore per una corsa.
Non solo. “Oltre alla carenza di vetture – sottolinea all’Adnkronos Giovanni Zannola (Pd), presidente commissione Mobilità Roma Capitale – c’è anche la necessità di una ottimizzazione dei turni, considerato che circa il 60% delle auto è a turno fisso”. Intanto chiunque abbia a che fare con i taxi della Capitale si scontra con un copione visto e rivisto. Abbiamo utilizzato la app, secondo molti utenti più immediata nella ricerca, per spostarci da Trastevere a Saxa Rubra alle 18.17 del 20 settembre e la risposta è la seguente: “Spiacenti. Al momento non è possibile soddisfare la sua richiesta per via della Luce 50 – Roma. La preghiamo di riprovare fra qualche minuto. Grazie”.
Non è stato meglio quaranta minuti dopo, alle 19, questa volta direzione Infernetto, alle porte di Ostia: “No taxi”, e stesso messaggio anche in questa occasione. Alle 21.38 sempre di mercoledì, spostandoci di zona, da piazza Guglielmo Marconi per via dell’Archeologia, messaggio identico: “No taxi”. E chiamando il 3570? Stesso discorso, l’attesa per una macchina sfiora i 50 minuti tra messaggi in loop di richieste di attesa e la canzone “Somewhere over the Rainbow” a ripetizione. Perché, forse, “da qualche parte sopra l’arcobaleno” i taxi arrivano quando si chiamano. “Stiamo cercando il tuo taxi, se riagganci la tua richiesta sarà annullata”. Così la mattina, il pomeriggio e la sera. E a distanza di giorni. Riprovandoci lunedì 25 settembre, alle 18.10, stesso discorso, anche in zone diverse. La ricerca in questa occasione vede come punto di partenza piazza Anco Marzio a Ostia e via di Casal Bruciato come arrivo: dopo minuti (tanti) di attesa il solito messaggio: “Spiacenti. Al momento non è stato possibile soddisfare la sua richiesta. La preghiamo di riprovare”.
Non va meglio negli aeroporti, Ciampino e Fiumicino. Nel primo le file ricalcano quelle estenuanti all’uscita della ferrovia romana, nel secondo – il principale hub internazionale del paese – la ressa tra tassisti e Ncc era arrivata a tal punto da costringere la sicurezza a controlli mirati per scongiurare gli assalti da parte di molti tassisti abusivi e le resse tra concorrenti agli Arrivi. Giustamente il biglietto da visita appropriato per un turista che, appena atterrato, si trova catapultato nella giungla ‘no taxi’. Una volta in centro città, portato su un’auto bianca dove “Se paga in contanti è meglio, che oggi il bancomat non ha linea”, lo sventurato straniero si ritrova a fare i conti con spostamenti lenti, faticosi e sudati, come quelli di questa estate appena finita.
“Si fa presto a dire che non ci sono taxi. A piazza Pia, per un sottopassaggio pedonale, hanno paralizzato il centro della città – sbotta all’Adnkronos un altro tassista – I lavori bloccano le strade, tra deviazioni e chiusure, passiamo davanti alle fermate e vediamo le file lunghissime di gente in attesa e non possiamo farci nulla. E’ avvilente, a fine turno mi viene un nervoso che non si può capire. Per non parlare dei turni, l’assessore ha deciso per noi tassisti un riposo solo a settimana e dieci ore di lavoro ogni giorno. E in questo modo, secondo loro, si risolve il problema?”. L’unica cosa che cresce è il numero dei provvedimenti di sospensione stabiliti dal Comune per le irregolarità dei tassisti. Nel 2021 sono state sospese 22, l’anno successivo 89 (quasi il quadruplo). E quest’anno dopo solo 9 mesi siamo a 79. (di Silvia Mancinelli)