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Costi elevati di acquisto e incertezze riguardo alla disponibilità delle infrastrutture di ricarica stanno mettendo a durissima prova la mobilità elettrica in Europa, specialmente in Italia. Gli aumenti delle tariffe elettriche, insieme alla scarsa diffusione delle auto elettriche, stanno rendendo il settore meno accessibile e frenano la transizione ecologica. È essenziale ridurre le tariffe di ricarica, ampliare l’infrastruttura e mantenere prezzi accessibili per garantire il successo continuo dell’auto elettrica nel mercato automobilistico. Scopriamo meglio cosa sta succedendo.
La transizione elettrica è in crisi?
Poche auto elettriche vuol dire innalzamento dei costi di ricarica
I recenti aumenti delle tariffe di ricarica possono essere attribuiti anche alla scarsa diffusione delle auto elettriche. Nonostante siano state installate nuove stazioni di ricarica, queste vengono utilizzate solo da pochi, il che inevitabilmente porta ad un aumento dei costi per i gestori. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di ridurre le tariffe di ricarica, specialmente presso le stazioni pubbliche finanziate con fondi pubblici. Inoltre, potrebbe essere necessario ripensare ai pacchetti di abbonamento che includono chilowatt, per rendere la ricarica più accessibile e democratica per tutti. È quindi importante mantenere prezzi accessibili per incentivare l’adozione dell’auto elettrica e garantire il successo continuo del settore. Nonostante le palesi difficoltà attuali, ci sono segnali positivi all’orizzonte, grazie ai nuovi incentivi auto del 2024 e la diminuzione dei prezzi delle auto elettriche, che renderanno l’adozione dell’elettrico sempre più conveniente. L’infrastruttura di ricarica continua a crescere, anche se a rilento, e consentirà sempre più di affrontare viaggi senza problemi da nord a sud, ma è essenziale mantenere tariffe ragionevoli per evitare che benzina e Diesel restino la scelta predominante nel medio-lungo termine.
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