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Potenza auto elettriche e ibride: ecco il nuovo standard SAE

Confrontare in maniera equa le potenze di auto elettriche e ibride con le termiche: la proposta di SAE – di CARLO PLATELLA

Potenza auto elettriche e ibride: ecco il nuovo standard SAE

Nell’ultimo decennio l’industria automobilistica si è evoluta profondamente, diversificando sempre più l’offerta. Oltre alle tradizionali auto con motore a combustione, sul mercato sono ora disponibili modelli ibridi, elettrici e persino a idrogeno fuel-cell. In un mondo dell’automobile in continuo cambiamento, anche le procedure per il calcolo della potenza devono evolversi di conseguenza, tenendo in considerazione le caratteristiche delle diverse tecnologie. La SAE, Society of Automotive Engineers, propone una nuova procedura standard per assicurare un’equa misurazione della potenza di ogni tipologia di veicolo

Lo standard SAE

Si chiama J2908 ed è l’ultimo standard redatto dalla Society of Automotive Engineers. La SAE ha steso il documento con l’obiettivo di renderlo compatibile col già esistente ISO 20762. Mentre però lo standard ISO è pensato per auto termiche o ibride, il J2908 contempla anche vetture elettriche, idrogeno fuel-cell e veicoli commerciali leggeri. SAE parte dalla considerazione che l’architettura auto sia andata sempre più complicandosi con l’elettrificazione, aumentando il numero di motori e trasmissioni a bordo. Mentre pertanto con i veicoli termici era consuetudine misurare la potenza del motore a bando, lo J2908 prescrive invece di valutare la potenza massima direttamente alla ruota. Il valore risultante è minore a causa delle perdite per attrito nella trasmissione, ma la procedura assicura di misurare la massima potenza effettivamente disponibile. La prestazione contemplata dalle strategie di controllo del powertrain infatti non sempre corrisponde alla somma delle potenze massime dei singoli motori. Una considerazione valida soprattutto per gli ibridi complessi di tipo split.

Lo standard descrive accuratamente le condizioni di laboratorio, veicolo, dinamometri e carburante utilizzati nei test. La potenza disponibile è infatti strettamente dipendente dalle condizioni a cui si trovano motori elettrici e batterie, su tutte dalla temperatura. Per questo motivo il documento J2908 prescrive procedure standard per il pre-riscaldamento del veicolo, lo stato di carica residua della batteria (SoC, State of Charge) e le logiche dell’impianto di raffreddamento. Altro aspetto cruciale è il post-trattamento dei dati raccolti. Questo perché nei veicoli elettrificati bisogna distinguere tra la potenza massima sostenibile per brevi istanti e quella invece erogabile in continuo senza rischi di surriscaldamento. Lo J2908 pertanto distingue tra le “potenze di impulso”, registrate per tempi inferiori ai due secondi, e le “potenze sostenute” misurate tra gli 8 e i 10 secondi. Per le auto dotate di funzionalità “boost” ad esempio è possibile calcolare la potenza di picco, a patto che il comando di boost sia facilmente accessibile dal conducente e che la spinta extra venga mantenuta per almeno dieci secondi.

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In conclusione, lo standard SAE J2908 è pensato per comunicare potenze credibili e equamente comparabili tra le diverse tecnologie, evitando dati sensazionalistici. Allo stato attuale, non è previsto alcun obbligo di rispetto per il nuovo standard, che rimane su base volontaria. Volkswagen potrebbe però essere tra le prime case ad abbracciarlo a pieno. Tra i disclaimer consultabili sul sito ufficiale a margine della elettrica ID.4 si legge infatti: “Potenza massima calcolata attraverso le prestazioni di picco dei motori elettrici alla potenza di picco della batteria conforme a SAE J2908”.

FP | Carlo Platella RIPRODUZIONE RISERVATA

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