Mobility

Ponte sullo Stretto, Salvini: “Primo treno nel 2032”

L'annuncio del ministro: "Ricaduta positiva sul PIL italiano, siciliano e calabrese ampiamente superiore all'investimento effettuato"

Ponte sullo Stretto, Salvini: “Primo treno nel 2032”

“Quando fai la Legge di Bilancio cadono tanti uccelli del malaugurio, perchè o il finanziamento per un ponte (il Ponte dello Stretto, ndr) c’è, o non c’è. E siccome ci sarà, il nostro obiettivo è che il primo treno attraversi il collegamento stabile tra Palermo, Reggio Calabria, Roma, Milano, Berlino e Stoccolma nel 2032″. Ad annunciarlo è stato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, intervenuto al convegno The Young Hope che si è svolto in mattinata.

L’annuncio di Salvini

“Il Ponte sullo Stretto nasce per una norma di legge del dicembre del 1971, il che significa che la norma che dà vita a questo collegamento tra qualche mese compirà 52 anni. L’obiettivo è far sì che questo 52° compleanno coincida con la copertura economica dell’intero costo, che non dovrà superare i 12 miliardi nell’arco dei prossimi dieci anni, con una ricaduta positiva sul prodotto interno lordo italiano, siciliano e calabrese ampiamente superiore all’investimento effettuato – ha aggiunto il leader della Lega – Sono più che sereno, sono soddisfatto di quello che in questi undici mesi abbiamo portato avanti senza fare miracoli“.

Fondi dall’UE

Ad accompagnare l’intervento del ministro Salvini il capo unità coordinamento e pianificazione della direzione generale della Commissione Europea che si occupa della mobilità, Pierpaolo Settembri, che ha esposto il punto di vista europeo relativo a questa infrastruttura: “Il Ponte sullo Stretto è stato integrato nelle mappe europee dal 2013, è un progetto europeo ed è un anello fondamentale nel corridoio che collega Malta alla Scandinavia. Rispetto allo scorso anno c’è stato un cambio di passo politico che ha messo nuovamente questa infrastruttura al centro del dibattito politico, oggi si parla ad esempio di ponte ferroviario e stradale mentre un tempo se ne parlava solo da un punto di vista stradale. Già ad oggi l’opera risulta idonea ad ottenere i fondi del meccanismo per collegare l’Europa, conosciuto come Connecting Europe Facility”.

FP | Andrea Trezza RIPRODUZIONE RISERVATA

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