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Ponte sullo Stretto, bufera sui super stipendi

Il ministro Salvini punta ad eliminare ogni tetto di stipendio ai supermanager che vuol mettere alla guida della società Stretto di Messina

Ponte sullo Stretto, bufera sui super stipendi

Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, ha inserito in un decreto omnibus su “asset e investimenti” atteso domani in Consiglio dei ministri una norma per eliminare ogni tetto di stipendio ai supermanager che vuol mettere alla guida dell’impresa per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Tetto che era stato stabilito a 240.000 euro, ma che decade perchè alla società Stretto di Messina, si legge nella norma citata da Repubblica, “non si applicano le disposizioni di cui agli articoli 11, commi 6 e 7, e 19 del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175”, che prevedono appunto l’imposizione di questo limite.

Opposizioni all’attacco

Come prevedibile, non sono mancate le reazioni stizzite da parte delle opposizioni. In primis la leader del Partito Democratico, Elly Schlein, ha attaccato Salvini e i suoi colleghi: “Indecenti. Dicono che i salari non si fanno per legge. Eppure fanno leggi per togliere il tetto massimo ai salari sopra i 240.000 euro mentre affossano il tetto minimo che chiediamo per non scendere sotto i 9 euro all’ora”.

Alle sue parole hanno fatto eco quelle di Riccardo Magi di +Europa, secondo cui “la priorità per Salvini è di distribuire regalie ai suoi amici”, e di Angelo Bonelli dei Verdi, che consigliato a “Giorgia Meloni in persona e il suo governo di vergognarsi, questo è un insulto agli italiani”. All’appello non poteva mancare il M5S, con il deputato Agostino Santillo che ha spiegato: “Reddito di cittadinanza no, aiuti alle famiglie contro il caro-vita no, sostegni contro il caro-mutui nemmeno, è uno scandalo la deroga al tetto degli stipendi per i vertici della società Stretto di Messina”.

Ripensamenti in vista?

Vedremo se ci saranno ripensamenti in extremis da parte del governo, anche se secondo il quotidiano al momento questa ipotesi non sembra essere contemplata. Domani in Consiglio dei ministri andrà quindi all’esame il decreto contenente la norma incriminata: poter scavalcare il limite fissato per le partecipate pubbliche sta per diventare legge.

FP | Andrea Trezza RIPRODUZIONE RISERVATA

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