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Pirelli, Brembo e Tronchetti: incrocio all’italiana

Annunciato un patto di consultazione tra la Camfin e la Brembo, l'obiettivo è un azionariato Pirelli in futuro senza cinesi

Pirelli, Brembo e Tronchetti: incrocio all’italiana

Patto di consultazione all’italiana
Cambiano gli equilibri di azionariato all’interno di Pirelli. Nella serata di ieri è stato infatti annunciato un patto di consultazione tra la Camfin, in cui Marco Tronchetti Provera è il principale azionista e titolare di un 14,1% di azioni del produttore di pneumatici, e la Brembo, che ha recentemente arrotondato al 6% la sua partecipazione nella stessa azienda. Testualmente, l’accordo prevede l’impegno da parte di Brembo di “adeguare il proprio voto a quello di MTP/Camfin dopo essersi consultata in via preventiva sugli argomenti posti di volta in volta all’ordine del giorno dell’assemblea ordinaria e/o straordinaria di Pirelli”.

Cinesi ancora in vantaggio
In questo momento, quindi, la maggioranza di Pirelli resta nelle mani dei soci cinesi di Sinochem e Silk Road Fund, che insieme controllano il 46% del capitale, con la compagine italiana che si ferma a poco più del 20% grazie proprio alla partecipazione di Camfin e Brembo. In realtà a quest’ultima “unione” si può aggiungere anche la quota di Niu, socio cinese ma storico partner industriale Tronchetti, pari al 3,65%, per un totale che si aggira attorno al 23,7% quindi. Secondo quanto riferito da Repubblica oggi in edicola, pur rimanendo la maggioranza di Pirelli saldamente in mano del colosso cinese questa mossa sarà utile nel coordinare le mosse tra i due imprenditori italiani: l’obiettivo a lungo termine è invece quello di un “futuro senza cinesi”.

Futuro senza cinesi
“In futuro, poi, non si può escludere che i cinesi possano a un certo punto disimpegnarsi dall’azienda italiana, anche se al momento questa eventualità è stata smentita dai diretti interessati in seguito a indiscrezioni in tal senso pubblicate da Bloomberg – scrive a tal proposito il quotidiano – Il mercato, dopo l’ingresso di Brembo, ha spesso speculato su una possibile fusione tra i due gruppi, anche se studi condotti in passato hanno mostrato che non ci sono particolari sinergie da sfruttare. Ma l’idea resta affascinante: gomme e freni italiani di alta qualità”.

FP | Andrea Trezza RIPRODUZIONE RISERVATA

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