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Motori strani: il “cancella momenti” di Dan Gurney

Inauguriamo la rubrica dedicata ai motori termici più particolari con il Moment Cancelling Engine di Dan Gurney – di CARLO PLATELLA

Il motore a combustione, una tecnologia durata oltre un secolo e che, nonostante l’elettrificazione imperante, continuerà a vivere ancora a lungo. Sono diversi gli attori che hanno cercato di rivoluzionare una tecnologia consolidatasi negli anni, proponendo le architetture più strampalate e ragionando fuori dagli schemi per trovare dei rimedi ai difetti del termico tradizionale. Ad averci provato è stato anche Dan Gurney, il celebre ex-pilota e team principal che nel 2015 ottenne il brevetto per un motore decisamente atipico.

Il Moment Cancelling Engine

Le vibrazioni sono una delle più grandi pecche del motore a combustione interna a quattro tempi, che sulle motociclette presenta anche degli importanti limiti associati ai momenti giroscopici. Dan Gurney decise allora di scardinare l’architettura tradizionale del termico per mettere mano alle sue debolezze. Il risultato fu il Moment Cancelling Engine, letteralmente un “motore cancella momenti”, progetto di un propulsore in cui i vari cilindri e pistoni non si innestavano tutti sullo stesso albero motore, come avviene sulle unità più tradizionali. Gurney propose al suo posto un bicilindrico a quattro tempi in cui i due cilindri mettevano in movimento due alberi motore paralleli, collegati tra di loro per mezzo di una coppia di ruote dentate. Punto focale era il verso di rotazione opposto dei due alberi, così che si sarebbero equilibrati a vicenda per quanto riguarda i momenti di inerzia. Tuttavia, i pistoni nei cilindri avrebbero dato vita a dei cicli di combustione sfalsati, in modo tale che le forze di combustione non andassero a sommarsi.

motori strani: il “cancella momenti” di dan gurney Il Moment Cancelling Engine si basava su due alberi motore con versi di rotazione opposti

Una cascata di ingranaggi avrebbe trasmesso la potenza del motore alla trasmissione, mentre le valvole sarebbero state equipaggiate con un sistema di fasatura variabile. Gurney aveva pensato anche a un leggero sfalsamento longitudinale dei due pistoni, onde evitare che le bielle interferissero l’una con l’altra. Il brevetto ritraeva un motore a due cilindri, ma nel testo si spiegava che fossero state predisposte anche altre configurazioni fino a otto cilindri, rigorosamente distribuiti sui due alberi.

motori strani: il “cancella momenti” di dan gurney Il Moment Cancelling Engine prevedeva una cascata di ingranaggi per accoppiarsi alla trasmissione

I vantaggi

Sebbene il Moment Cancelling Engine fosse predisposto anche per le automobili, le imbarcazioni e i piccoli veicoli volanti, il settore delle motociclette era quello in cui si attendevano i vantaggi maggiori. Dan Gurney ne suggeriva infatti un montaggio trasversale, così che i due alberi motore contra-rotanti annullassero a vicenda i rispettivi momenti di inerzia. In questo modo, piegare la moto in curva sarebbe stato più agevole con un minore effetto giroscopico, il tutto senza necessità di un ulteriore albero di bilanciamento.

Sul Moment Cancelling Engine erano state effettuate anche delle analisi preliminari, che ne promettevano anche altri vantaggi. Grazie alla particolare installazione, si stimavano delle forze inerziali del primo ordine di gran lunga ridotte, riducendo quindi le sollecitazioni sui cuscinetti e allungandone la vita. Si pensava persino che il motore rendesse superfluo l’impiego di smorzatori per le vibrazioni nei punti di aggancio al telaio. Infine, grazie alla ripartizione dei cilindri sui due alberi motore, il blocco risultava più corto in lunghezza rispetto ad altre architetture tradizionali. Nel brevetto si spiegava come questo andasse anche a vantaggio della rigidezza alla flessione, attenuando ancora una volta i carichi sui cuscinetti.

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Un finale avvolto nell’ombra

Una delle ultime comunicazioni ufficiali in merito al Moment Cancelling Engine fu l’annuncio dell’intenzione di effettuare i primi test su un prototipo fisico nel dicembre del 2017. Da allora si interrompono del tutto gli aggiornamenti sul progetto e la scomparsa di Dan Gurney nel gennaio del 2018 ha contribuito al suo arenarsi. Alla storia rimane però la testimonianza di un progetto per reinventare il motore termico, un tentativo tra tanti, ma non per questo meno affascinante.

FP | Carlo Platella
@RacEng2 RIPRODUZIONE RISERVATA

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