Motori, il riconoscimento ad Arezzo. ’Semplicemente donna’, il premio a Monica Zanetti
Che cosa rappresenta questo premio per Monica Zanetti, la donna che con impegno e determinazione è riuscita a farsi largo inseguendo il proprio sogno di lavorare con le automobili?
“Questo premio mi ha emozionata parecchio ed è un riconoscimento per aver inseguito il mio sogno nonostante le difficoltà che ho dovuto affrontare. Una piacevole sorpresa che mi ha permesso di vivere una tre giorni molto particolare con incontri con scuole superiori, istituzioni e media per promuovere e sensibilizzare sul tema della disparità di genere. Il premio diventa un modo per dare vita a una serie di incontri e momenti significativi di testimonianza e riflessione dove ho portato la mia esperienza vissuta in un reparto prettamente maschile inizialmente ostico, ma che successivamente ha compreso la mia determinazione ed impegno permettendomi di imparare il mestiere e di potermi togliere anche delle belle soddisfazioni”.
“Mi ha colpito l’energia e la notevole tenacia che hanno queste donne nel seguire i propri obiettivi. Fra le diverse testimonianze mi hanno colpito quelle di Chiara Fazzetto, unica superstite della sua famiglia vittima del racket delle estorsioni ed attiva nella sensibilizzazione verso la legalità, Tina Montinaro, moglie del caposcorta di Giovanni Falcone e fondatrice dell’associazione Quarto Savona Quindici contro la mafia, Joyce Aluoch, vicepresidente del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia, Annamaria Frustaci, magistrato del pool antimafia di Catanzaro. In questi tre giorni del premio si è avvertita un’atmosfera di fiducia nel poter cambiare la società dove ancora noi donne siamo legate a vecchie concezioni. Mi ricordo ancora lo scetticismo sul lavoro, agli inizi, da parte dei colleghi come pure in famiglia: una donna non poteva lavorare con le automobili”.
Che consiglio darebbe alle giovani donne che si stanno affacciando al mondo del lavoro?
Giampaolo Grimaldi