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MotoGP | Yamaha: Crutchlow wild card a Motegi

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Cal Crutchlow, RNF MotoGP Racing

La Yamaha sta vivendo una stagione molto difficile in MotoGP, con un solo podio per Fabio Quartararo. Il costruttore non ha i dati necessari per uscire dall’impasse: da quest’anno non ha più un team satellite, avendo RNF preferito unire le forze con l’Aprilia, inoltre è anche l’unico marchio a non aver iscritto un pilota come wild card dall’inizio della stagione.

Maio Meregalli, team manager della squadra ufficiale del marchio giapponese, ha chiesto quindi che Cal Crutchlow possa disputare qualche gara per fornire più dati agli ingegneri. Il collaudatore della Yamaha sarà al via del GP del Giappone a fine stagione, e forse anche di un’altra gara.

“Stiamo davvero spingendo per avere più giorni di test in Europa e fare delle wild card perché siamo ancora indietro”, ha detto Meregalli a Motorsport-Total, la pubblicazione sorella di Motorsport.com. “Quest’anno abbiamo già deciso di fare una wild card a Motegi e spero che ce ne sarà una seconda, perché potremmo anche dividerci le responsabilità. Sarà importante per noi”.

Il manager italiano conta molto sul contributo di Cal Crutchlow allo sviluppo della M1. La Yamaha ha introdotto una serie di novità quest’inverno, ma solo il motore, ora più potente, ha dato vere soddisfazioni, anche se può aver influito sulla maneggevolezza della moto. Meregalli si aspetta che il test team lavori in modo più produttivo nelle prossime settimane.

“Ora stiamo dando al test team una grande responsabilità. Abbiamo visto il lavoro svolto quest’inverno e siamo rimasti molto soddisfatti perché hanno portato molte novità. Spero che imparino, non dai loro errori, perché si trattava di una mancanza di esperienza. Porteranno cose che funzioneranno meglio”.

Jorge Lorenzo, che aveva assunto il ruolo di collaudatore tre anni fa, negli ultimi anni è stato sempre molto critico nei confronti del suo successore Cal Crutchlow. Il cinque volte campione del mondo ha girato pochissimo nel 2020 e Meregalli ritiene che il test team non fosse semplicemente in grado di fare un buon lavoro in quel momento.

“Purtroppo, con Jorge eravamo all’inizio del progetto che voleva il test team più impegnato in Europa, perché abbiamo sempre sviluppato la moto in Giappone con un collaudatore giapponese. Non credo che il sistema fosse ancora pronto. Ora non è perfetto, ma quando è arrivato Jorge c’era anche il Covid. Per me, alcune cose non funzionavano. In ogni caso, siamo molto soddisfatti di Cal”

Intervista a cura di Juliane Ziegengeist

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