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MotoGP | Taramasso: "A Mandalika c'è una nuova carcassa posteriore"

Dopo un Gran Premio del Giappone condizionato dalla pioggia, la MotoGP si sposta in Indonesia per dare vita ad un mese di ottobre molto intenso, dove correrà per tre domeniche di fila dall’altra parte del mondo. Si parte appunto a Mandalika, su un tracciato che ha un manto nuovo rispetto all’ultima visita del Motomondiale, e poi si proseguerà nella storica Phillip Island, prima di andare in Thailandia per correre a Buriram.

Il fondo rifatto sarà una delle grandi incognite per il weekend da vivere sull’isola di Lombok, che dovrebbe essere caratterizzato anche da temperature piuttosto elevate, come ci ha spiegato Piero Taramasso, responsabile della Michelin, che si appresta a tagliare un traguardo importante: quello delle 500 affermazioni nella classe regina.

“A Mandalika sarà tutta un’altra storia, perché ci abbiamo fatto solo un Gran Premio ed un test l’anno scorso, poi la pista è stata riasfaltata. Sappiamo che è un tracciato molto esigente a causa della sua configurazione, inoltre a complicare le cose ci sono le temperature elevate e l’asfalto nuovo, quindi l’aspetto da tenere d’occhio sarà soprattutto la temperatura della gomma posteriore”, ha detto Taramasso.

Alla luce di questo, che tipo di scelte avete fatto per questo fine settimana?

“All’anteriore abbiamo tre soluzioni simmetriche e si tratta delle tre specifiche più dure che abbiamo nella nostra intera gamma, proprio per contrastare le temperature e le caratteristiche del circuito. Al posteriore, con il fatto che hanno riasfaltato, portiamo tre specifiche asimmetriche (una in più rispetto alle due trazionali di quest’anno), che sono più dure sul lato destro”.

Visto che il problema sono le alte temperature, è facile ipotizzare che ci sia anche qui una carcassa specifica…

“Si, c’è una costruzione posteriore rinforzata per contrastare queste temperature elevate. Non si tratta però di quella che utilizziamo di solito in Austria ed in Thailandia, che avevamo portato anche in India, ma di una soluzione leggermente più rinforzata”.

E’ la prima volta che la portate o c’era anche l’anno scorso in Indonesia?

“Non l’abbiamo mai utilizzata in gara, era stata provata per la prima volta l’anno scorso a Barcellona, in occasione dei test IRTA del lunedì. L’anno scorso c’erano state parecchie lamentele a Mandalika, perché i piloti ritenevano che la gomma posteriore fosse troppo rigida e che quindi offrisse poco grip. Dopo aver osservato tutti i dati, abbiamo fatto un’evoluzione pensata per garantire un po’ più di grip e che fosse più semplice da portare in temperatura. Diciamo che si tratta di una via di mezzo tra la costruzione da alte temperature che usiamo sulle altre piste e quella più rigida che avevamo in Indonesia nel 2022. Questa tipologia di carcassa sarà sulle gomme soft e sulle gomme medie. La dura, che è la specifica extra che portiamo nel fine settimana, invece è una di quelle dell’anno scorso, che sappiamo già che funziona. Abbiamo preferito avere anche un’opzione ‘sicura’, che conosciamo già sia noi che i team”.

Lo scorso anno alla domenica ci fu un vero e proprio nubifragio, con tanto di intervento di una “sciamana” nel bel mezzo della pitlane. C’è questo rischio anche quest’anno o le previsioni sono migliori?

“Io ho dato un’occhiata alle previsioni, ma sembra che ci sarà bel tempo fino alla fine della settimana. Si parla di un range di temperature che vanno da delle minime di 25-26 gradi a delle massime di 35-36 gradi. Per ora sembra niente pioggia. Ma nel caso in cui dovesse arrivare, abbiamo l’allocazione standard da bagnato, che sono le gomme che abbiamo già utilizzato nella gara del 2022, che avevano funzionato bene, quindi siamo tranquilli”.

Tra le altre cose, il Gran Premio dell’Indonesia sarà una pietra miliare per la storia della Michelin in MotoGP…

“Per noi quella di Mandalika sarà una corsa speciale, perché segnerà la 500esima vittoria di Michelin nella classe regina, tenendo conto sia della 500cc che della MotoGP. E’ una bella ricompensa, perché siamo il costruttore di gomme con più titoli e con più vittorie nella classe regina, sia in regime di multimarca che di monomarca”.

Pneumatici Michelin

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Facendo un passo indietro al Gran Premio del Giappone, che indicazioni avete raccolto a Motegi?

“E’ stato un buon weekend. Ha fatto piuttosto caldo nelle giornate di venerdì e sabato, poi è arrivata la pioggia alla domenica. All’anteriore, la dura è la soluzione che ha funzionato bene fin da subito, perché era adatta sia alle caratteristiche del tracciato che alle condizioni. Credo che l’avrebbero utilizzata tutti anche nella gara lunga se si fosse disputata sull’asciutto. Avevamo centrato bene anche le due soluzioni posteriori, perché penso che metà griglia avrebbe scelto la soft e l’altra metà la media. Questo vuol dire che entrambe le opzioni erano considerate competitive per la gara di domenica. Nella Sprint invece hanno corso tutti con la soft e grazie a questa gomma siamo riusciti in qualifica a battere il record del circuito, che risaliva ancora al 2015, quando c’erano le gomme Bridgestone”.

Questo era l’ultimo record che resisteva dall’era della Bridgestone o ne dovete battere ancora qualcuno?

“E’ uno degli ultimi. Per esempio a Motegi quello della durata della corsa è ancora dei giapponesi, mi pare del 2014, anche se penso che avremmo potuto batterla con una gara asciutta visto il ritmo che avevano tenuto i piloti nel resto del weekend. Mi sembra che poi ne abbiano ancora uno a Phillip Island e due in Argentina. Tutti gli altri invece sono già della Michelin”.

La gara lunga è stata disputata sotto ad una pioggia torrenziale, che ha portato anche ad uno stop dopo solo 12 giri per le condizioni molto critiche, ma le gomme da bagnato si sono comportate piuttosto bene…

“Tutti avevano montato la rain media all’anteriore, che è la soluzione che a Motegi funziona meglio sul bagnato, mentre al posteriore la maggior parte dei piloti hanno optato per la media, con cinque che invece hanno tentato la carta della soft. Comunque le rain hanno funzionato bene, ma sappiamo che Motegi è un circuito che offre un buon grip sia sull’asciutto che sul bagnato. Anzi, i tempi si sono addirittura abbassati con l’aumentare della quantità di acqua in pista, proprio perché le gomme lavoravano meglio”.

Pensi che sia stato giusto interrompere la corsa? Le condizioni erano davvero al limite?

“Quando hanno interrotto la gara, le gomme si stavano comportando molto bene, erano in un’ottima finestra anche a livello di temperatura. Poi è chiaro che sulla moto ci sono i piloti e spetta a loro decidere se ci siano le condizioni per andare avanti o se si sta facendo tutto troppo rischioso. Io credo che abbiano fatto bene a fermare la corsa, anche perché poi mi pare che non si sia lamentato nessuno dicendo che si sarebbe potuto andare avanti”.

Probabilmente è stata anche una questione di visibilità, perché stava iniziando a calare la luce e le moto sollevavano tantissima acqua in quel momento…

“Sì, è vero. Le nostre gomme posteriori evacuano 4 litri d’acqua al secondo, sollevandola piuttosto in alto. Quando sono a 300 km/h, lo spray è piuttosto importante e quando ci sono così tante moto vicine tra loro ci sta che ci possano essere delle difficoltà a livello di visibilità”.

Michelin tyres

Di seguito, potete trovare alcune statistiche interessanti sull’impegno della Michelin nella classe regina dal 1973 ad oggi e sul traguardo delle 500 vittorie che taglierà a Mandalika.

60: i vincitori differenti (senza contare il GP d’Indonesia)

12: le nazionalità di questi vincitori

8: i costruttori saliti sul gradino più alto del podio

56: il numero dei circuiti su cui sono arrivate le vittorie

72%: le vittorie in regime di concorrenza

28%: le vittorie in regime di monogomma

277: le vittorie in 500cc

223: le vittorie in MotoGP (contando già Mandalika)

Per quanto riguarda i piloti più vincenti, a comandare la classifica sono dei grandissimi e basta guardare il podio per rendersene conto:

Valentino Rossi 65

Mick Doohan 54

Marc Marquez 35

Eddi Lawson 26

Freddie Spencer/Kevin Schwantz 20

Barry Sheene 19

Wayne Gardner 18

Pecco Bagnaia 16

Alex Criville 15

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