Alex Marquez, Gresini Racing
In queste condizioni sono venuti fuori quei piloti che ci hanno abituati ad avere una grande sensibilità sul bagnato, anche se in questo caso probabilmente era molto importante anche riuscire a gestire le gomme al meglio fino alla fine oltre ad essere veloci.
E il più bravo di tutti è stato Alex Marquez che, seppur in una Sprint, è andato a conquistare la sua prima affermazione nella classe regina. Permettendo così anche al Gresini Racing di tornare al successo dopo le vittorie di Enea Bastianini nel 2022.
Sembrava solo però, perché nel finale il poleman Marco Bezzecchi ci ha provato a ricucirlo e ci è quasi riuscito, arrivando a soli tre decimi all’ultimo intermedio. Davanti a lui Marquez però non ha sentito la pressione e gli ha resistito molto bene, centrando un successo più che meritato, che dimostra che il vero Alex non è quello in ombra che avevamo visto sulla Honda nei suoi primi tre anni in MotoGP.
Anche per Bezzecchi poi il secondo posto è prezioso in ottica Mondiale, perché gli permette di recuperare 9 lunghezze su un Pecco Bagnaia oggi mai della partita: il leader del Mondiale è scattato male dalla seconda fila, ma poi ha via via perso posizioni, probabilmente perché non è riuscito a far funzionare a dovere le gomme, fino a chiudere 14° e vedendo scendere così a soli 27 punti il suo vantaggio nei confronti del portacolori della Mooney VR46.
Quella delle RS-GP è stata una doppia rimonta, perché anche Aleix Espargaro è risalito dal 12° al quinto posto finale, alle spalle anche della Ducati Pramac di Johann Zarco, noto specialista dell’umido. Dopo un grande venerdì, si candidano quindi ad un ruolo da protagoniste per la gara lunga di domani, quando la pista dovrebbe essere asciutta.
Qualche punticino lo recupera anche Jorge Martin, sesto, che ora è a -31 da Bagnaia. Il madrileno della Ducati Pramac però probabilmente ha chiesto troppo alle sue gomme nelle primissime fasi della corsa e lo ha pagato alla distanza. Stesso discorso che probabilmente vale anche per Jack Miller, precipitato settimo dopo aver comandato la corsa al via.
La zona punti si completa poi con le altre due KTM di Augusto Fernandez e Brad Binder, mentre gli altri piloti italiani purtroppo sono tutti piuttosto attardati: Luca Marini ha chiuso 11° e precede Fabio Di Giannantonio, Enea Bastianini, il già citato Bagnaia e Franco Morbidelli.
Il piazzamento di quest’ultimo dice quanto sia stata disastrosa la gara per i costruttori giapponesi, visto che Franco è il capofila dei suoi portacolori con la Yamaha. Per trovare la migliore delle Honda bisogna addirittura scendere al 17° posto occupato da Joan Mir, che si è presentato al traguardo davanti ad un Marc Marquez che ha dato la sensazione di aver tirato i remi in barca. Un po’ come Fabio Quartararo, risalito solo dal 22° posto in griglia al 21° con la sua Yamaha.