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MotoGP | Nakagami: "Honda concentrata sul factory team più degli altri marchi"

Dopo nove Gran Premi della stagione 2023 della MotoGP, la Honda ha 89 punti nel campionato costruttori, al quale partecipa solo il pilota che ha ottenuto il punteggio più alto per ogni fine settimana. Di questi 89, 27 sono stati ottenuti dal giapponese Takaaki Nakagami.

Alex Rins è il pilota che ha contribuito di più, con 47 punti, mentre Marc Marquez, che non è ancora andato a segno alla domenica, è a quota 15. Ironia della sorte, il pilota Honda con il maggior numero di punti nel 2023 e l’unico con una vittoria all’attivo si è sentito talmente offeso dal marchio dell’ala dorata che ha rinunciato ad un contratto biennale per passare alla Yamaha, un marchio che al momento a sua volta sta affrontando grosse difficoltà.

Le principali frustrazioni di Rins derivano dal fatto che la Honda non lo ha utilizzato abbastanza per lo sviluppo e non gli ha fornito novità tecniche. Nakagami può capire il suo malcontento, ma sottolinea che con Marquez e Joan Mir costantemente infortunati nella prima metà della stagione, Rins non ha avuto abbastanza esperienza con la RC213V per fidarsi di lui.

“Tutti i costruttori non guardano solo ai loro team ufficiali, ma la Honda sembra essere un po’ più concentrata sul team ufficiale”, ha il giapponese a Motorsport.com in una chiacchierata al Gran Premio di Gran Bretagna, commentando la stagione difficile del marchio.

“E poi, se tutto va bene, il passo successivo è quello di consegnare i pezzi al team satellite. Ma Marc non era in forma e Joan ha avuto troppi incidenti, si è infortunato e ha perso molte gare nel suo primo anno alla Honda. Quindi lui (Rins) non ha esperienza con la RC213V. E purtroppo hanno cambiato la strategia. Se tutti i piloti fossero al 100% e ci fossero meno cadute, sarebbe facile fornire più ricambi e raccogliere i dati. Ma dal 2022 non è più così. Quindi è un po’ come se mancasse una direzione di sviluppo, non si conoscesse la priorità della squadra o dei piloti. È davvero difficile da capire”.

Di conseguenza, Honda si è rivolta a Nakagami per aiutarla nello sviluppo. A Silverstone, HRC ha omologato una nuova carenatura per il pilota del Team LCR per iniziare a raccogliere dati. Essendo un pilota Honda dal 2018, la sua esperienza conterà in questo senso. Ma Nakagami è stato anche l’unico pilota ufficiale quest’anno a comprendere meglio i limiti della moto.

Nakagami was given a new Honda fairing at the British GP, showing its trust in a rider who’s been in its ranks since 2018

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Con Marquez, Mir e Rins che hanno riportato fratture a causa degli incidenti, Nakagami ha visto la bandiera a scacchi in tutte le gare, tranne una lunga ed una Sprint, nei primi nove round della stagione. I risultati però non sono stati eccezionali. Il suo migliore è arrivato al GP d’Olanda, dove si è classificato ottavo, la prima gara del 2023 in cui ha davvero “sentito di correre”. Ma arrivare semplicemente alla fine di una gara è stato un grande risultato per un pilota Honda, una situazione tragica per i giganti della MotoGP.

“Il momento peggiore è stato al Sachsenring, ero l’unico pilota Honda sulla griglia”, ricorda il pilota LCR. “In quel momento non potevo commettere errori perché altrimenti non ci sarebbero state altre moto in pista. Quindi ho cercato di fare un passo indietro e di pensare non solo a me stesso, ma anche alla mia squadra ed alla Honda, per finire almeno la gara, altrimenti sarebbe stato un grande disastro”.

“Per il resto, non penso alle cadute, ma solo a fornire la migliore prestazione possibile. Sono sei anni che sono in MotoGP con questa moto e purtroppo la situazione è diventata sempre più difficile. Ma devo capire quando spingere e dare la priorità a finire la gara per raccogliere dati. Così inizio a capire come gestire questa situazione. Questo aiuta a limitare le cadute rispetto agli altri”.

Per molti versi, Nakagami è l’esempio da seguire. Al GP di Gran Bretagna, Marquez è riapparso con un nuovo approccio: non spingere per raccogliere più dati possibile sulla moto. Il suo metodo tradizionale di spingere la moto al massimo – che lo ha aiutato in gran parte a vincere sei titoli in MotoGP – non vale l’angoscia fisica e mentale che ne consegue. È triste da vedere, ma è l’unico modo per Honda di migliorare.

Silverstone per Nakagami non era rilevante e il nuovo pacchetto aerodinamico non sarà la via d’uscita definitiva. Ogni piccolo aiuto è utile, ma Nakagami ritiene che la Honda potrebbe iniziare a studiare cambiamenti più significativi tra sabato e domenica.

Despite this huge crash in Germany, Nakagami has generally stayed upright, with only one DNF each in sprint and grand prix contests this season

“Non essere competitivi per due gare di fila rende molto difficile motivarsi per la domenica, perché il sabato si è già fuori dalla top 10”, ha commentato. “Stiamo spingendo come matti, ma il risultato non arriva. Il giorno dopo hai un’altra gara, la domenica è stata davvero difficile per me… Cosa posso fare? Rimanere in sella e finire. Non ha senso, non è bello per me e per la squadra. Ma purtroppo la situazione è questa. Quindi cerco di essere forte e di non guardare solo alla posizione, ma a come possiamo migliorare. Naturalmente, dalla Sprint alla domenica a volte cambiamo le cose. Normalmente, non saremmo in grado di prendere rischi dopo il sabato, ma dovremmo farlo perché altrimenti non guadagniamo nulla”.

Prima della stagione, Motorsport.com aveva indicato Nakagami come uno dei piloti che avevano bisogno di un grande 2023. Il suo lato del box al Team LCR è specificamente predisposto per un pilota giapponese. Fino all’anno scorso non era emerso un sostituto all’altezza e la decisione di Ai Ogura di rimanere in Moto2 per il 2023 ha salvato il suo posto nella classe regina.

Due fattori hanno contribuito a rafforzare la posizione di Nakagami per il 2024. Un infortunio all’inizio dell’anno ha costretto Ogura a saltare due Gran Premi, ma da allora ha ottenuto un solo podio rispetto ai cinque – tra cui una vittoria – che aveva ottenuto negli stessi appuntamenti nel 2022. L’altro aspetto è che la Honda ha bisogno di esperienza per sviluppare la sua moto, e spingere un debuttante in una situazione che ha già estromesso Rins e sta rendendo la vita difficile a Mir sembra controproducente.

Nakagami non vuole entrare nel discorso se meriti o meno un altro anno con la Honda, o se la HRC sia in debito con lui, visto il lavoro svolto nel 2023: “Ho fatto del mio meglio, anche nelle situazioni difficili credo di aver disputato alcune buone gare per la Honda, ma il risultato forse non è stato dei migliori, ovviamente. È davvero difficile da capire, ma vediamo cosa pensano e se ci sarà l’opportunità di rimanere nella stessa squadra, ovviamente sarò più che felice. Non voglio andarmene in questo modo, voglio mostrare le vere prestazioni che ho. Ma la moto deve essere competitiva, perché tutti i costruttori stanno migliorando”.

Da uomo d’onore, la reazione di Nakagami a questa linea di domande suggerisce che forse sta trattenendo proprio quello che vorrebbe dire. Ma dovrebbe andare a testa alta. Il giapponese ha fatto molto per la Honda quest’anno e forse si è davvero guadagnato un nuovo contratto.

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The Japanese rider looks likely for a seventh MotoGP season in LCR Honda colours for 2024

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