Non ci sono ancora certezze sul futuro di Franco Morbidelli. Dopo che la Yamaha ha annunciato che il loro rapporto si interromperà alla fine dell’anno, il pilota italiano si è messo a caccia di una sella per il 2024, ma non ha ancora trovato una risposta definitiva.
Questo anche perché al momento sono altri i nomi al centro del mercato: su tutti quello di Marco Bezzecchi, che potrebbe fargli spazio alla Mooney VR46 se dovesse scegliere di andare a prendersi una Ducati ufficiale in Pramac. Ma anche quello di Johann Zarco, corteggiato dalla Honda LCR per prendere il posto lasciato vacante da Alex Rins, che sarà proprio il sostituto già annunciato di Morbidelli nel factory team della Casa di Iwata.
“Stiamo lavorando per far sì che io riesca a correre il prossimo anno e magari anche nei prossimi anni. Sono sicuro che posso dare ancora tanto a me stesso, al team per cui correrò, ai miei amici ed alla mia famiglia”, ha detto Morbidelli all’arrivo al Red Bull Ring, dove questo weekend si disputa il Gran Premio d’Austria.
“Sono sicuro e voglioso di darmi altre chance di lottare per il campionato del mondo, che è quello che voglio di più in questo momento della mia vita. Proseguiamo in questa rincorsa, mi stanno aiutanto tantissimo VR46 e Gianluca (Falcioni, il suo manager). Vediamo di fare un bel lavoro e vedremo dove andrò”, ha aggiunto.
Franco Morbidelli, Yamaha Factory Racing
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Parlando di Mondiale in modo generico sembrava poter aprire la porta anche alla Superbike, ma di fronte ad una domanda più specifica Frankie ha subito corretto il tiro: “Quando dico titolo mondiale, parlo di MotoGP”.
Nel 2020 Morbidelli è stato vice-campione del mondo alle spalle di Joan Mir ed ora i due stanno vivendo uno dei momenti più complicati della loro carriera: l’italiano è in cerca di un posto, mentre il maiorchino aveva addirittura considerato il ritiro dopo i tanti infortuni in sella alla Honda. A Franco è stato domandato quindi quale può essere secondo lui la spiegazione di questa situazione.
“Questa è la bellezza dello sport in generale, ma soprattutto della MotoGP. Abbiamo visto che negli ultimi anni c’è sempre un grande rimescolamento di carte. I valori in campo cambiano molto, perché il livello è talmente alto che quando viene a mancare un po’ di fiducia o un qualcosa, allora passi dall’essere lassù ad essere abbastanza più in giù”.
“Ci sono tanti esempi: il mio, quello di Joan, quello di Fabio, quello di Marc. Io sono un vice-campione del mondo, ma ci sono anche dei campioni del mondo e dei pluricampioni del mondo che hanno fatto questo flip. E’ perché la categoria è feroce”, ha concluso.
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