Una settimana fa è stata ufficializzata la notizia che tutti sapevamo da molto tempo: la rottura anticipata del contratto che legava Marc Marquez a Honda fino alla fine del 2024. Tuttavia, la decisione personale del pilota è stata quella di non correre il prossimo anno con una RC213V, l’unica moto che ha guidato in MotoGP, rinunciando all’ultimo anno di contratto economicamente più succulento della storia MotoGP.
Nonostante per Honda l’addio di una figura come quella di Marquez è senza dubbio un colpo duro, si è deciso non vestire il lutto e mettersi a lavorare immediatamente per pensare al futuro. Marc ha dato molto alla Honda in tutti questi anni e, lungi da un finale traumatico, entrambe le parti si sono sforzati affinché la separazione fosse la più amichevole possibile.
Dunque, il 28 novembre, fra 46 giorni, Marc Marquez potrà guidare la Ducati del team Gresini, con cui disputerà la prossima stagione, almeno la versione che stanno utilizzando quest’anno, la Desmosedici GP22, per adattarsi al suo nuovo strumento di lavoro.
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Anche se negli ultimi anni i costruttori sono stati flessibili sotto quest’aspetto, si ricordano nella storia delle incomprensioni importanti, quando Honda per esempio non permise a Valentino Rossi di salire sulla Yamaha fino al 1 gennaio 2004. Bisogna comunque ricordare, in favore del costruttore di Tokyo, che il pilota di Tavullia aveva annunciato che sarebbe andato via il 10 novembre del 2003.
Uno dei test più seguiti degli ultimi anni è stato senza dubbio quello di Jorge Lorenzo quando ha lasciato la Yamaha nel 2016 ed è salito sulla Ducati ufficiale nei test di Valencia a novembre. Nel 2018 è tornato a essere protagonista debuttando con la Honda, la moto che sulla stessa pista lo ha portato a ritirarsi definitivamente.
Marquez, che questo giovedì sarà nella conferenza stampa principale del Gran Premio d’Indonesia insieme a Pecco Bagnaia e Jorge Martin, affronta le ultime sei gare della stagione che sono, almeno all’inizio, le ultime con la moto che ha portato dal 2013, prima di salire sulla Ducati, la moto per cui si è lasciato tutto alle spalle per tornare a vincere.
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