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Moto2 | Dixon attacca Binder: "E' un pagliaccio, va bandito"

Il pilota del Team Aspar era 17° dopo aver superato la moto della Intact GP affidata a Binder alla fine del primo giro. Mentre Binder cercava di rientrare all’interno della curva Club, ha toccato Dixon all’esterno facendolo cadere.

A Binder è stata inflitta una long lap penalty per il contatto, ma Dixon ritiene che i commissari FIM dovrebbero “bandirlo, perché è uno stupido”.

Dixon è ora a 52 punti dalla testa del campionato, occupata da Pedro Acosta, e ritiene che le sue speranze di titolo siano svanite a causa dell’incidente.

“È chiaro, onestamente”, ha detto a TNT Sport subito dopo l’incidente. “A volte non capisco proprio cosa stia facendo questo tizio. Vede chiaramente che lo sto superando”.

“Usa il cervello, sono più veloce di te. Ci porterò entrambi avanti. Non mi speronare, perché hai rovinato il mio campionato. Hai rovinato il campionato di tutti, amico, sei un idiota assoluto. Sono assolutamente furioso”.

“È un pagliaccio assoluto, non ne posso più. Gli è stato data una long lap penalty, ma banditelo. Banditelo perché è uno stupido. Lo fa con tutti, quante volte l’ha fatto? Non esagero, lo fa sempre. In Moto3, ora in Moto2. E’ stupido”.

Jake Dixon, GASGAS Aspar Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Il più giovane dei fratelli Binder, che ha fatto il suo debutto in Moto2 nel 2023 dopo aver disputato una sola stagione di MotoGP con la Yamaha RNF ed essere salito direttamente dalla Moto3 lo scorso anno, ha la reputazione di essere un pilota aggressivo.

Nel 2021, un errore durante il GP dell’Algarve della Moto3 ha portato Binder ad eliminare Dennis Foggia, consegnando a Pedro Acosta il titolo mondiale.

Nonostante la penalità, Binder ha conquistato un punto a Silverstone, piazzandosi al 15° posto, e ritiene che quello con Dixon sia stato un incidente di gara e di essere stato punito più per il suo passato che per il fatto in sé.

“Non è stata la mia miglior gara oggi”, ha detto. “Ho faticato dopo il contatto con Jake, che dal mio punto di vista è stato un puro incidente di gara. Non ho avuto la possibilità di vederlo all’esterno”.

“Non so nemmeno come sia arrivato lì, perché quello non è il posto giusto per un sorpasso. Non era certo mia intenzione toccarlo. Non riesco a togliermi di dosso la sensazione di essere stato punito più per il mio passato che per questo incidente, nel quale non avrei potuto fare assolutamente nulla di diverso”.

Darren Binder, Husqvarna Intact GP

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