Ma cosa ci sarà mai di bello in una fabbrica di accessori?
Siamo a nord di Francoforte, tra foreste e morbide colline. Rauschenberg non è la Berlino cosmpolita degli architetti e dei grattacieli. È la Germania di una volta, quella dove si pagava in marchi, quella che incontravo 35 anni fa nei primi viaggi in moto. Qualche casa, qualche fattoria e una gasthaus dove rinchiudersi a bere una birra quando d’inverno fa buio presto. Un minuscolo paesino di campagna che si anima una volta all’anno, un po’ come succede a Solla per l’Elefantentreffen. Dalla zona dei demo ride mi avvicino allo stabilimento SW-Motech, il vero cuore del festival, attraversando un corridoio di gazebo. Un vero villaggio, più di 60 espositori. Abbigliamento, gomme, accessori, prodotti per pulire la moto, parti speciali (in un angolo scovo lo stand Nivomat, i famosi ammortizzatori autolivellanti che i biemmewuisti usavano fin dagli Anni 80!). Non mancano gli stand dei tanti tour operator che organizzano viaggi e propongono itinerari in Italia, soprattutto sulle Dolomiti. Un mondo di cartine stradali, altra mia grande passione. Mi sento a casa. Una pistina dove i bimbi iniziano ad andare in moto e una rampa per lo spettacolo di freestyle confinano con la campagna a perdita d’occhio. Le strade qui intorno si snodano tra colline e foreste, a una ventina di minuti c’è la deliziosa cittadina medievale di Marburg. E sempre immersa nel verde è l’area campeggio. Molti, moltissimi motociclisti sono in tenda. Tutti super equipaggiati con seggioline pieghevoli, tende tecniche, accessori di ogni tipo. D’altra parte, lo sappiamo, la cultura del viaggiare in moto ben attrezzati – apprezzata oggi anche da noi italiani – è nata qui, in Germania. E, in un certo senso,
è anche la storia di SW-Motech.
SW-Motech appare al primo colpo d’occhio come una serie di edifici abbastanza eterogenei che danno l’idea di come l’azienda sia in effetti cresciuta in modo rapido negli anni, allargandosi un pezzo dopo l’altro. L’ultimo ampliamento del 2017 ha portato ulteriori 4.200 mq di centro/logistico magazzino e altri 900 di uffici. Si fa tutto, dal design al marketing, dal packaging alle spedizioni. Non manca un negozio/showroom aperto tutto l’anno. L’architettura della sede non colpisce: è un complesso moderno, ma nulla di più, niente di avveniristico. Colpisce invece chi ci sta dentro. In ogni dipendente, qualsiasi sia il reparto in cui opera, c’è l’orgoglio di mostrare il proprio lavoro. L’orgoglio di poterlo fare bene. A uno a uno, durante il nostro giro, incontriamo i quattro soci fondatori, mischiati al pubblico. Di certo non se la tirano. Dopo qualche battuta di discorsi da motociclisti, dove appare ancora evidente il sacro fuoco per i viaggi, il focus si sposta sull’attività. E l’impressione è che abbiano a cuore la qualità e il servizio, piuttosto che la logica dei numeri e del profitto a tutti i costi. Un esempio? Durante il periodo della pandemia e delle difficoltà di approvvigionamento, l’azienda ha investito moltissimo sui materiali, ha acquistato materie prime anche a prezzi più alti, pur di mettere in sicurezza la produzione. Non che SW-Motech sia una onlus, intendiamoci, ma appare governata da manager lungimiranti. Sono 195 le persone che lavorano qui nella sede centrale di Rauschenberg. Persone di esperienza nei reparti produttivi, tantissimi giovani negli uffici. Qualità e idee.
Un robot sta assemblando le valigie in alluminio della serie TRAX ADV. Le parti in metallo arrivano già lavorate dallo stabilimento in Repubblica Ceca, qui si mette insieme il prodotto finito. Una particolarità sono i rivetti, non passanti: senza bucare la struttura delle borse si evita di dover usare guarnizioni (presenti ovviamente per il coperchio), a tutto vantaggio dell’impermeabilità. In ogni caso, la tenuta stagna viene verificata, valigia per valigia, con un’apposita procedura. Sia le borse che gli altri accessori vengono sottoposti a ogni tipo di tortura, che va dalle vibrazioni, alle prove di torsione e carico, fino alla resistenza ai raggi UV per assicurarsi che le verniciature non diano adito a futuri problemi di scolorimento. Questo dei test è proprio un aspetto a cui tengono molto qui, in modo maniacale… ed è anche uno dei più curiosi per il visitatore. Il catalogo di accessori/parti speciali va da dalle valigie in allumino alle borse morbide, dalla protezione moto alla sicurezza (cavalletti, faretti, specchietti), dall’ergonomia (comandi, riser, pedane) ai supporti per navigazione. Con un catalogo del genere, il magazzino è uno degli spazi predominanti. Da Rauschenberg partono le spedizioni per le filiali e per l’e-commerce: gli ordini vengono evasi in giornata. Ottimizzazione qui è la parola d’ordine.
Italiani siamo in pochi. Antoine, Fabio e Paolo di SW-Motech Italia, il mototraveller Alex Di Muzio che si rivela una simpatica conoscenza, il sottoscritto e mia moglie Valeria. Un bel gruppetto, cui ogni tanto si aggiunge Alexander, che parla un italiano perfetto. Di solito lo incontro ad EICMA ed è un piacere rivederlo qui. Durante il giorno gironzoliamo e ogni tanto Antoine mi presenta qualche collega. Incrociamo spesso i ragazzi francesi: una Yamaha Niken turbo da 180 CV e un un’Honda Dax 125 con minuscole valigine TRAX create per l’occasione sono il biglietto da visita di SW-Motech France. Pazzerelli. Ormai è sabato sera. Siamo in una zona tranquilla, i tavoloni e le panche confinano con la campagna a perdita d’occhio. Il sole sembra non voler mai tramontare. Alle 22 il cielo è ancora chiaro, fa un po’ l’effetto Capo Nord. Si sta bene. Le birrette scorrono volentieri, accompagnate da bretzel e wurstel. Si è creata una bella atmosfera nel gruppetto degli italiani. Penso a quel campeggio là. Penso che magari ci tornerò in moto.